Ricostruzione, si agita il fronte degli sfollati che studiano iniziative: domani incontro pubblico a Colleatterrato Basso

TERAMO – "Nonostante il tempo passato e le roboanti dichiarazioni dei nostri politici, la realtà post-sisma è la stessa di tre anni fa: gli sfollati vivono negli alberghi sulla costa e la ricostruzione è ferma". Parte da questa amara analisi la decisione dei teramani ancora in attesa che la ricostruzione parta, su iniziativa dello Sportello sociale presso la Casa del Popolo, di organizzare una assemblea pubblica per domani pomeriggio alle 18 al Bar Primavera di Colleatterrato Basso. "Possiamo girarci intorno e dire ciò che vogliamo, ma la realtà è chiara a tutti. Fino a quando saranno distribuiti a pioggia i soldi per il CAS (contributo per l’autonoma sistemazione) la gente rimarrà in silenzio, zitta e buona". Una iniziativa messa sotto accusa è quella dell’acquisto delle case da parte della Regione Abruzzo, da mettere a disposizione degli sfollati e poi da destinare ad edilizia residenziale pubblica una volta rientrati nei loro appartamenti: "Si sono sollevati infatti i primi mugugni – dicono allo Sportelo sociale – sul metodo di assegnazione degli stessi e in tanti hanno già detto di non volerli accettare. Non c’è chiarezza, così come non c’è chiarezza su quale sia l’effettivo stato d’avanzamento del progetto di ricostruzione".
Per gli sfollati è arrivato il momento di alzare la voce: "Crediamo che trascorrere un’altra estate fuori dalle propria case sia davvero troppo per qualsiasi sfollato. È arrivato il momento di farsi sentire e l’incontro pubblico  di martedì 14 servirà per discutere delle varie problematiche e per ragionare assieme su future forme di mobilitazione".