Mazzini, un pezzo di storia va via: Astolfi in pensione, ecco l'erede Barbera

TERAMO – Da oggi un altro pezzo di storia della sanità teramana va via. il dottor Antonio Astolfi, primario della Gastroenterologia dell’ospedale Mazzini di Teramo, lascia la sanità pubblica perchè in pensione, per andare a proseguire la sua attività professionale in una clinica privata pescarese. Ma a differenza di come successo in altre situazioni simili, quando l’uscita di scena del direttore dell’Unità operativa ha aperto un buco nella successione, in questo caso l’erede è già in casa, in quello stesso ospedale di Atri dove Astolfi ha cominciato e portato avanti per anni la sua brillante carriera di gastroenterologo. E’ infatti il dottor Carmelo Barbera, il principale candidato a prendere la guida del reparto teramano, forte della notorietà nel suo campo, la ecoendoscopia che ha portato ad altissimi livelli tra il Mazzini e il San Liberatore, diventati punti di riferimento per il trattamento non invasivo di molte patologie di questa branca medica. Astolfi è stato un pioniere della diagnostica nella gastroenterologia. Già nel 1987, giovane medico, era nella chirurgia generale dell’ospedale atriano, reparto che condividerà con l’esperienza nel servizio di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dello stesso nosocomio: diventa responsabile della struttura semplice di endoscopia diagnostica e interventistica nel 2001 e lo sarà fino al giugno del 2007, quando per un periodo di quasi un anno, divenne responsabile dell’endoscopia digestiva della Casa di cura privata Villa Pini. Rientra a Teramo nel maggio 2008 e dal giugno successivo (2009) viene nominato responsabile dell’Unità operativa semplice Dipartimentale di Gastroenterologia, incarico che gli verrà confermato dal direttore generale Paolo Rolleri nel maggio del 2014 (e l’unità nel frattempo era diventata complessa). Nel corso di questi anni è stata intensa e proficua l’attività svolta sia nella sala operatoria che nella diagnostica, ma nello stesso tempo Astolfi ha saputo intravedere il futuro della gastroenterologia, puntando ad avvicinare alla sanità teramana l’esperienza delle scuole emiliane, modenesi in particolare, ottenendo il supporto professionale proprio del dottor Carmelo Barbera, giovane (42enne) ma già luminare nel suo campo. Insomma con il testimone che passa da Astolfi a Barbera, la gastroenterologia teramana si apre ancor più ai pezzi forti del medico diorigini siciliane, ovvero le coloangioscopie digitali dirette come le resezioni full thickness (a tutto spessore) delle mucose di tratti digestivi o all’innovativa applicazione delle radiofrequenza. Il futuro passa per Teramo.