Viadotto del Cerrano: niente divieto ai Tir, resterà il transito su una sola corsia. Casello di Roseto, i sindaci chiedono la riapertura

TERAMO – Nessun provvedimento interdittivo alla circolazione per il traffico pesante sul viadotto Cerrano dell’autostrada A14. E’ quanto deciso dal tavolo istituzionale convocato dal prefetto di Teramo, Graziella Patrizi, nel pomeriggio di oggi, per valutare le ricadute sulla viabilità dai rischi sicurezza di uno dei viadotti coinvolti dal provvedimento di sequestro della procura di Avellino. In prefettura, dopo un serrato confronto tra i rappresentanti del ministero delle Infrastrutture e i tecnici di Autostrade per l’Italia, si è deciso di rinviare ad una successiva riunione tecnica, la prossima settimana, la valutazione di uno studio con cui Autostrade per l’Italia ha monitorato per un anno nel corso del 2018, i pilastri e i giunti del viadotto in questione, e dal quale risulterebbe che il rischio è ridotto a zero. In ogni caso, e qualora dovesse intervenire un provvedimento di dissequestro che insiste sulla parte esterna del viadotto da parte della magistratura irpina, resterebbe l’obbligo di circolazione su una sola corsia di entrambe le carreggiate. Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle forze dell’ordine e delle amministrazioni del territorio, si è discusso dei riflessi negativi di un eventuale divieto al transito dei mezzi pesanti con conseguente deviazione sulla parallela statale 16 Adriatica tra i comuni di Giulianova e di Città Sant’Angelo. E’ stato il presidente della Provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura, a far rilevare le gravissime difficoltà, anche in caso di maltempo, di un provvedimento del genere, che avrebbe ripercussioni negative sulla viabilità locale e sulle popolazioni dei comuni costieri, stante anche l’attuale chiusura del casello di Roseto.
I sindaci chiedono riapertura casello di Roseto. E proprio sul fronte di questa chiusura, oggi a Roseto, si sono riuniti i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Roseto (c’era il sindaco Sabatino Di Girolamo), di Pineto (il sindaco Robert Verrocchio), di Silvi (con l’assessore Giampaolo Lella), di Moro d’Oro (vicesindaco Del Nibletto e assessore Mettimano), oltre ai deputati Antonio Zennaro (M5S) e Camillo D’Alessandro (Italia Viva), al Sottosegretario alla presidenza regionale con delega ai trasporti Umberto D’Annuntiis, il presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura e il suo vice Alessandro Recchiuti, il consigliere provinciale Marco Angelini e la Giunta di Roseto. Dal dibattito, che ha recepito anche il contributo delle associazioni di categoria e degli autotrasportatori, è scaturito un documento che sarà inviato al Ministero delle Infrastrutture, alla prefettura e alla questura, oltre che alle autorità competenti, con cui si chiede ad Autostrade per l’Italia di ripristinare immediatamente la totale transitabilità in entrata ed uscita del casello autostradale di Roseto adottando, durante i lavori imposti dalla Autorità giudiziaria, accorgimenti tecnici e cautele che permettano di rimuovere la chiusura, e laddove questo non fosse possibile, di eseguire i lavori "con assoluta priorità ed urgenza", limitandoli al massimo nel tempo e "disponendo nel contempo forme di compensazione del disagio" come l’esonero temporaneo dal pagamento del pedaggio nel tratto interessato. Gli amministratori chiedono altresì all’autorità giudiziaria "adotti i provvedimenti richiesti dalla concessionaria al fine di eliminare il blocco del transito e il disagio per l’utenza con assoluta celerità, priorità ed urgenza", impegnando i parlamentari abruzzesei e la Regione Abruzzo ad attivarsi "per ottenere che la Società concessionaria, nelle more della esecuzione dei lavori, specie in assenza di una immediata riapertura del casello di Roseto e in assenza del ripristino della comoda fruibilità del tratto autostradale regionale tutto, esoneri l’utenza dal pagamento di qualsiasi corrispettivo per il transito stante il disagio arrecato, oppure per ottenere quantomeno che la concessionaria disponga misure compensative e di ristoro parziale per l’utenza".