Sospesa dalla prefettura l’attività della fabbrica di petardi

Dopo il ritrovamento di 4,5 quintali di esplosivi immagazzinati irregolarmente. Domani l’autopsia sulla salma di Dino Trignani: si cercano tracce di polveri non bruciate per ‘identificare’ la miscela utilizzata dalla vittima e dal collega

TERAMO – La prefettura di Teramo ha deciso di sospendere l’attività della fabbrica di esplosivi Elio Di Blasio Fireworks di Caprafico, fino all’esito degli accertamenti giudiziari sulle cause del decesso di Dino Trignani, avvenuta la scorsa settimana.

Il ritrovamento da parte degli artificieri dei carabinieri di Chieti e dei colleghi del comando provinciale di Teramo di oltre 4,5 quintali di esplosivi – dei quali molti scaduti – nel casolare vicino all’area di prova dove si è prodotta l’esplosione che ha ucciso il 63enne di Castilenti, è stato decisivo per l’intervento amministrativo disposto nella giornata di ieri.

La presenza di quel potenziale rischio, stoccato dove non avrebbe dovuto essere, vista la vicinanza con l’area di prova ma soprattutto all’interno di un casolare dove vive il custode dell’azienda e ci sono gli uffici amministrativi, ha fatto scattare una serie di approfondimenti sull’idoneità dell’azienda. I militari, che lavorano su delega del pubblico ministero Laura Colica sulla tragedia, sono ‘incappati’ nel materiale pericoloso durante i sopralluoghi successivi all’incidente che ha provocato anche un ferito, non in pericolo di vita: la materia che regolamenta le attività e la detenzione di esplosivi è particolarmente ferrea e sottoposta alle certificazioni e al controllo del preposto ufficio della prefettura, che ha autorità sulla decisione di rilascio e revoca delle autorizzazioni.

Il provvedimento è stato adottato in attesa che si faccia chiarezza sulla ricostruzione dell’incidente mortale e dall’esito delle indagini potrebbe anche rimettere in discussione l’attività dell’azienda. Secondo le prime testimonianze subito dopo il fatto, Trignani e il collega stavano testando miscele di esplosivi da utilizzare poi per il confezionamento di prodotti da mettere in commercio o da scartare: se facessero parte della stessa partita sequestrata, potrebbero anche dimostrare come quello che è accaduto nell’area di prova a qualche decina di metri dal deposito irregolare, è stato un evento per fortuna limitato che avrebbe potuto invece provocare un numero di vittime e danni maggiore.

Intanto domani il sostituto procuratore Colica affiderà all’anatomo patologo Giuseppe Sciarra l’autopsia sulla salma di Dino Triganani. L’obiettivo dell’esame necroscopico è principalmente quello di poter ‘repertare’ frammenti, tracce di polveri incombuste, elementi che possano aiutare nell’individuazione di quale tipo di esplosivi sia stato maneggiato dalla vittima e dal suo collega. Dati che verranno poi incrociati con i risultati delle prove balistiche e sulla natura dei residui sul terreno dell’area di prova. Ricordiamo che proprio per poter procedere a queste serie di accertamenti tecnico-scientifici, il pm ha iscritto sul registro degli indagati il titolare della azienda d petardi, Elio Di Blasio, per l’ipotesi di omicidio colposo.

Soltanto dopo l’esecuzione dell’autopsia, sarà possibile riconsegnare la salma ai famigliari più vicini all’operaio deceduto per la celebrazione delle esequie.