Le parti civili: “Non ci sarà un Rigopiano-bis”. E Salvini: “Questa è una vergogna”

Il procuratore Bellelli: “Valuteremo l’appello, la nostra posizione resta la stessa, difforme dalla sentenza”. Marsilio: “Pronuncia provoca dolore e sorpresa”

PESCARA – “Questo è il primo grado di giudizio. E’ una sentenza difforme dalle richieste della pubblica accusa. Valuteremo, dopo aver letto le motivazioni, la nostra posizione che resta quella che abbiamo sostenuto nel primo grado“. Così il procuratore capo di Pescara, Giuseppe Bellelli, a proposito della sentenza sulla tragedia dell’Hotel Rigopiano.

Un ‘Rigopiano bis’ non sarà mai possibile. La Procura può ricorrere in appello, noi come parti civili possiamo fare solo un appello ai fini civilistici. Ma tutto questo discorso non si può fare oggi, dobbiamo attendere 90 giorni per il deposito delle motivazioni per capire bene quali motivi, di fatto e di diritto, sorreggono le condanne e le assoluzioni“: lo ha dichiarato l’avvocato teramano Wania Della Vigna, legale di alcune famiglie delle vittime, commentando con i giornalisti la sentenza.

Siamo soddisfatti ma il processo era complesso. Il giudice ha fatto un buon governo delle prove che aveva e la sentenza è giusta“; ha detto invece Massimo Galasso, difensore di Bruno Di Tommaso, il gestore dell’hotel Rigopiano di Farindola che è stato condannato a 6 mesi per il resto di falso.

Reazioni sulla sentenza sono arrivate anche dalla politica. Il ministro per le infrastrutture e vice premier Matteo Salvini ha commentato la sentenza su Rigopiano. Così: “Ventinove, nessun colpevole (o quasi). Questa non è giustizia, questa è una vergogna. Tutta la mia vicinanza e la mia solidarietà ai famigliari delle vittime innocenti“.

La sentenza provoca dolore e sorpresa, e non possiamo non comprendere i sentimenti dei familiari delle vittime e dei superstiti. Nello stesso tempo, abbiamo il dovere come rappresentanti delle Istituzioni di rispettare la sentenza e di prendere atto della decisione del Giudice. Naturalmente, per esprimere un giudizio più completo e valutare le eventuali ulteriori azioni che la Regione potrà e dovrà intraprendere, dobbiamo attendere la pubblicazione delle motivazioni, che leggeremo e studieremo con la necessaria attenzione“, ha invece commentato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.