Marsilio, i Fratelli d’Italia teramani, Morra: Gatti è ‘tornato a casa’

Lo stato maggiore (soprattutto aquilano) del partito della Meloni a Teramo per ufficializzare l’adesione del leader di Futuro In che nel 2018 si era ‘ritirato dalla politica attiva’. A marzo sarà candidato alle regionali

TERAMO – Ha ritrovato gli ‘stimoli’, Paolo Gatti e adesso torna a fare ‘politica attiva’. Passano gli anni, passa tanta acqua sotto i ponti e anche la politica non ha mai la stessa faccia. Quella di Gatti la troveremo sicuramente sopra a santini e manifesti, da qui a qualche settimana a venire, sotto al simbolo di Fratelli d’Italia, quello stesso con cui corse sfortunatamente al Parlamento anni addietro. Le strade del partito oggi della Meloni premier e dell’ex vicepresidente della Regione Abruzzo si separarono bruscamente, come molti ricorderanno, e il percorso politico del figlio d’arte si è poi sviluppato sotto alterne sigle, ma sempre nel centrodestra di stampo ex democristiano, fino al brillante sviluppo dell’esperienza di Futuro In, oggi secondo partito cittadino.

Per ufficializzare l’adesione del ‘figliol prodigo’ al partito meloniano si è mosso tutto lo stato maggiore abruzzese, sottolineando ancora una volta come questa fetta del centrodestra regionale è a completa trazione extra teramana: dal deus ex machina Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila, al governatore Marco Marsilio, ai senatori Quintino Liris ed Etel Sigismondi, al deputato Guerino Testa, con la coordinatrice provinciale Marilena Rossi a fare gli onori di casa e i quadri del partito cittadino in seconda e terza fila.

Gatti ha parlato di ‘ritorno a casa’. Lo aveva detto anche qualche settimana fa, a Pescara, alla convention di Fratelli d’italia dove baci e abbracci – alla presenza del deputato Giovanni Donzelli, responsabile nazionale organizzativo del partito – avevano già anticipato quello che oggi è stato reso ufficiale per rispetto alla sede elettorale che dovrà spingerlo a conquistare un posto al sole alle regionali di marzo. Era dal 2018, ovvero all’indomani della ‘cacciata’ di Maurizio Brucchi dallo scranno di Palazzo di città per mano sua, che Gatti retrodata la sua uscita dalla politica attiva. Cionostante ha diretto, da dietro le quinte, elezioni provinciali (vedi presidenza Diego Di Bonaventura), nomine negli Enti (Ruzzo?), alleanze nei comuni, in qualche caso collezionando anche sonore sconfitte come nei casi più recenti dell’elezione di secondo livello di Camillo D’Angelo alla Provincia e della conferma a sindaco di D’Alberto. Ma in quest’ultimo caso ha fatto tesoro della vittoria parziale della sua lista civica, la più votata all’opposizione e, come detto, secondo partito in città.

Nel 2018 non ci fu soltanto l’uscita dalla politica attiva ma anche la sconfitta elettorale di Giandonato Morra, che però aveva dominato al primo turno. E siccome anche questa mattina – e non poteva essere altrimenti essendo quella la vera ‘casa’ di Giandonato, che era Fratelli d’Italia a Teramo e non solo – il suo nome è stato ricordato quale anima del partito, giova ricordare cosa lo stesso Gatti ebbe a dichiarare, in una intervista televisiva (agli atti e registrata) del maggio 2021, a SuperJ a proposito di quel micidiale ballottaggio che mise al tappeto il caro Giandonato, candidato di Fratelli d’Italia, il ‘nuovo’ partito di Gatti: “Ero molto stanco, spossato dalla campagna elettorale, feci il minimo sindacale, me ne andai al mare perché non spettava certo a me portare alle urne i 13mila elettori del primo turno…”. Il piatto è servito. Morra è passato a miglior vita lo scorso 5 agosto. Sappiamo cosa pensava di un ingresso di Gatti in Fratelli d’Italia.