Saluti romani e inno fascista contro i militanti Cgil di ritorno da Roma

E’ successo a Roseto nei pressi della stazione ferroviaria: la denuncia arriva dal sindacato

ROSETO – Saluto romano e inno fascista all’indirizzo di alcuni militanti della Cgil che rientravano dalla manifestazione romana a sostegno della Costituzione. E’ successo a Roseto, sabato notte e la denuncia arriva oggi dalla segreteria del sindacato che riferisce di quanto accaduto nei pressi della stazione ferroviaria, ai danni del delegato della Fiom e componente dell’Assemblea generale della Cgil, Giuseppe Tiberio, un nome storico dell’attività politico-sindacale nel territorio rosetano.

Nel momento in cui gli ultimi partecipanti scendevano dal pullman e ritiravano le bandiere rosse della Cgil, Giuseppe Tiberio, insieme ad altre tre persone, è stato raggiunto da un gruppo di circa 7-8 ragazzi, che con fare minaccioso hanno rivolto pesanti insulti, mentre facevano il saluto romano – si legge nella nota della Cgil -. Tiberio e le altre tre persone hanno deciso di non rispondere alle provocazioni ed allontanarsi per raggiungere l’auto. Il gruppo così, non pago, ha intonato l’inno fascista“. 

E’ difficile derubricare l’accadimento come una banale ‘bravata’ da parte della goliardia di alcuni ragazzi. Riteniamo invece che bisogna stigmatizzare l’accadimento come un episodio gravissimo, proprio perché sono i ragazzi ad averlo commessoGiovani che evidentemente non hanno ben compreso cosa sia stato il ‘fascismo e non averlo compreso appieno mette in pericolo loro stessi – prosegue la nota del sindacato -. 

Non denunceremo l’accaduto alle autorità perché riteniamo sia stata l’ignoranza e l’inconsapevolezza a muovere i ragazzi. Al contrario, invece, continueremo ad impegnarci, come abbiamo fatto lo scorso 7 ottobre a Roma, per diffondere e raccontare i valori imprescindibili su cui si basa la nostra Costituzione, per la quale tanti uomini e tante donne hanno perso la vitaContinueremo a creare spazi di democrazia per aumentare la consapevolezza e ricordare che l’antifascismo è il perno su cui si basa la storia collettiva di questo Paese“.