Aree industrali Arap abbandonate, l’accusa di Cavallari

“Non c’è stata crescita di insediamenti e le aziende che ci sono per quanto ancora resisteranno? – dice il candidato alla Regione di Abruzzo Insieme -“

TERAMO – “La politica del governo Marsilio nei confronti delle attività industriali della provincia di Teramo sta portando a un progressivo impoverimento del tessuto economico della nostra provincia. E alla luce di quanto è possibile vedere nelle abbandonate aree industriali teramane è difficile credere che in futuro nuove aziende decidano di insediarsi sul nostro territorio”.

E’ il giudizio espresso da Giovanni Cavallari, candidato di ‘Abruzzo Insieme’ alle elezioni regionali a sostegno del candidato presidente Luciano D’Amico, che si dice vicino alle imprese produttive degli agglomerati industriali gestiti dall’Azienda Regionale Attività Produttive (ARAP) e si dice preoccupato per il futuro dell’economia teramana.

Da anni – dice Cavallari -, a fronte di numerose richieste che provengono dalle aziende, non si registrano natalità negli insediamenti, si ascoltano ancora promesse di investimenti nelle manutenzioni e nei servizi, ma quello che resta costante sono solo le carenze strutturali e le sostanziose contribuzioni nelle casse dell’Arap a titolo di corrispettivi. E, ciliegina sulla torta, la governance, invece di dare risposte immediate alle aziende, sottomette un Piano generale delle manutenzioni per il 2024 alla fantasiosa richiesta alla Regione di 38,7 milioni di euro a valere sui fondi FSC. Le aziende hanno bisogno di urgenze e non di ‘vedremo’ o ‘faremo’.

Quello che accomuna le oltre 200 imprese industriali dei 10 agglomerati della provincia di Teramo, che interessano oltre 200 aziende e lo stesso personale dipendente dell’Arap – spiega Cavallari – è purtroppo la convivenza quotidiana con l’assenza di servizi, accumulo di rifiuti, strade disastrate, illuminazione carente nonostante un progetto di finanza milionario affidato per 20 anni al privato, che ne dovrebbe garantire l’efficienza e il funzionamento. Per quanto tempo ancora resisteranno le aziende che in queste zone hanno i loro stabilimenti produttivi e che costituiscono un prezioso volano economico per il territorio teramano?

L’auspicio è – conclude il candidato di ‘Abruzzo Insieme’ – che i vertici dell’azienda regionale diano risposta alle legittime rivendicazioni, espresse anche dalle associazioni datoriali, e che diano finalmente concretezza alle promesse finora mancate”.

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