Damiano non poteva essere salvato, troppo gravi le lesioni provocate dalla catena

L’autopsia ha rilevato ferite profonde alla trachea e alle vertebre cervicali: il 25enne è morto quasi all’istante. La procura ha indagato i tre proprietari del terreno. Funerali a Pineto giovedì mattina

TERAMO – Non poteva essere salvato Damiano Bufo, dopo il tremendo impatto con la catena di ferro trovata sulla strada sterrata di campagna che stava percorrendo con la moto da cross e tesa tra due alberi ad impedire (forse) il passaggio. L’autopsia eseguita dall’anatomo patologo Giuseppe Sciarra e durata per l’intero pomeriggio, avrebbe rilevato la lacerazione della trachea e traumi irreversibili alle vertebre cervicali, con compromissione del midollo e la conseguente recisione di importanti arterie del collo.

La morte del 25enne di Castiglione Messer Raimondo è cioè avvenuta quasi all’istante, nonostante il tempestivo disperato intervento degli amici e il soccorso del personale sanitario del 118 dell’equipaggio India della postazione di Bisenti, a pochi chilometri dal luogo del tragico incidente. All’esame necroscopico hanno assistito anche due consulenti di parte, uno nominato dalla famiglia (il dottor Ildo Polidori) e uno dal proprietario del fondo agricolo attraversato dallo sterrato dove si è verificato l’incidente (il dottor Michele Farinacci). il proprietario, o meglio i tre eredi del proprietario, sono indagati nell’inchiesta che per il momento non ha ancora una ipotesi di reato iscritta.

La camera ardente per il saluto a Damiano Bufo sarà allestita all’obitorio dell’ospedale di Teramo domattina, mercoledì 20 marzo, a partire dalle 11. I funerali sono in programma per il giorno dopo, giovedì 21 marzo, alle 11 nella chiesa di Sant’Agnese a pineto.

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