“C’è una regia politico-istituzionale per boicottare il sito di Villa Mosca”

Il Comitato Pro Mazzini ritiene ‘superabili’ le criticità evidenziate dagli esperti per la costruzione del nuovo ospedale: “Sembra tutto già scritto per Piano D’Accio”

TERAMO – Sulla localizzazione del nuovo ospedale di Teramo nel sito dov’è attualmente il Mazzini, si vogliono far passare le ‘criticità’ come ‘impossibilità’, mentre invece si tratterebbe di evidenze ‘superabili’ che non intaccano il valore di una localizzazione là, dove il consiglio comunale ha indicato di costruirlo.

E’ finito sotto il fuoco incrociato del ‘Comitato Pro Mazzini’ il preliminare di studio di fattibilità rimesso dal tavolo di lavoro costituito per una valutazione dell’idoneità dell’area di Villa Mosca per ospitare il cantiere del nuovo nosocomio cittadino. Un ‘contropreliminare’ che alla vigilia della riunione della Commissione comunale Sanità di domani, 3 aprile, diventa un ulteriore inciampo sulla già tortuosa strada della futuristica costruzione sanitaria. A demolire gli assunti, per la verità poco stabili, degli esperti – ai più parsi indirizzati in partenza verso una migliore idoneità del sito alternativo, quello di contrada Fiumicino a Piano D’Accio -, sono stati i rappresentanti del Comitato (Demetrio Rasetti, l’ingegnere Alfonso Marcozzi e Domenico Bucciarelli) che questa mattina hanno spiegato le loro ragioni alla stampa.

Viabilità, interferenze con l’attività sanitaria dell’ospedale attuale, salvaguardia della pineta secolare del sanatorio, sono alcune le criticità sollevate agli esperti e confutate dal Comitato Pro Mazzini, a partire dal fatto che già un’altra costruzione (quella del parcheggio multipiano non ancora finito) abbia proposto in passato la convivenza tra un cantiere di grosse dimensioni, che per costruire il nuovo padiglione non servirà abbattere oltre 30mila metri quadrati di pineta (a Fiumicino dovrebbero invece scomparire qualcosa come 11mila ulivi), che la viabilità diretta prevede due accessi, uno dei quali attraverso la variante nord già quasi presente nella sua interezza, con uno svincolo autostradale a 2,6 chilometri. A Fiumicino “insiste su una rotonda ad una sola corsia che già serve contemporaneamente centro commerciale e stadio, con l’esigenza di una uscita dedicata proveniente dalla Teramo-Mare ad oggi inesistente, vicina ad un fiume e necessitante di un taglio della collina di qualche decina di metri“. 

Secondo il Comitato Pro Mazzini, è grave “la regia politico-istituzionale pregiudizievole nei confronti del sito di Villa Mosca all’interno del tavolo tecnico, come risulta dai verbali, poiché il Direttore Generale del Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo, Claudio D’Amario, ha più volte cercato di dirottare il lavoro dei tecnici verso l’area di Piano D’Accio ‘Contrada Fiumicino’, nonostante non fosse stato richiesto dalla delibera del Consiglio comunale votata all’unanimità. Consiglio, che, si ricorda, è l’unico organo con competenza in materia urbanistica, specie se si considera l’importanza dell’opera e l’implicazione sociale e urbanistica della stessa”. Il nuovo ospedale dovrebbe essere di II livello come vuole la deliberazione del Consiglio comunale (e non di I come riportato nella relazione del gruppo di lavoro).

E allora? Il Comitato chiede ancora una volta di avere voce in capitolo ai tavoli istituzionali: Escluso da quello del gruppo di lavoro, rilancia la possibilità di essere presente domani in Commissione comunale Sanità: “Farne parte allo scopo di pervenire nel più breve tempo possibile ad un esito positivo a favore della realizzazione del nuovo nosocomio di Teramo – dicono quelli del Comitato -, onde evitare la perdita dell’importante finanziamento ministeriale di euro 120mln. Se questo non dovesse avverarsi, noi ritorneremo tra la gente per informarla e denunciare l’accaduto“.

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