Conti sanità in rosso, D’Amico: “Nonostante il deficit liste d’attesa infinite”

I 128 milioni di disavanzo: le opposizioni consiliari protestano davanti al pronto soccorso di Pescara: “Assistenza carissima e per di più senza qualità”

PESCARA – Sit-in davanti al Pronto soccorso dell’ospedale di Pescara questa mattina da parte dei consiglieri regionali di centrosinistra che hanno voluto denunciare le problematiche che riguardano la sanità abruzzese anche per quel che riguarda i numeri emersi negli ultimi giorni.

Come Patto per l’Abruzzo siamo stati convocati per deliberare su un disavanzo del servizio sanitario regionale. Fino a marzo ci hanno detto che la nostra era una sanità di eccellenza e oggi invece scopriamo che sommando i conti delle 4 Asl ci ritroviamo con un disavanzo al 2023 di 128 milioni e questo porta il costo totale della sanità abruzzese ad un valore totale che sfiora i 2 miliardi e 800 milioni di euro. Ma ciò che ci allarma è che a fronte di una spesa così ingente – ha spiegato il consigliere regionale del Patto per l’Abruzzo, Luciano D’Amico – e di un disavanzo così rilevante e definito dall’assessore Verì strutturale, ci allarma la mancanza di qualsiasi collegamento con la qualità dei servizi perché noi continuiamo a rilevare liste di attesa infinite addirittura senza calendario, incremento della mobilità passiva e altro. Vediamo che molti abruzzesi rinunciano a curarsi. Spendiamo tanto e male e soprattutto offriamo in modo emergenziale una copertura finanziaria al disavanzo difficilmente ripetibile nei prossimi anni con il disavanzo che però si ripeterà e dopo aver in questo anno raschiato il barile, difficile ancora da coprire“.

D’Amico ha parlato anche delle proposte del centrosinistra. “La nostra proposta è quella di una generale riorganizzazione del sistema sanitario regionale. Ci saremmo aspettati dalla Regione delle ipotesi in tal senso. Ci chiediamo per esempio: è ancora conveniente tenere quattro Asl? Le aziende ospedaliere farle, non farle? Poi sui singoli presidi ospedalieri noi non siamo per proporre tagli lineari come fatto dalla maggioranza per coprire il disavanzo. Noi siamo per riorganizzare un sistema che consuma grosso modo come quello lombardo, emiliano piuttosto che toscano, ma con servizi di qualità decisamente inferiori ai cittadini. Noi vogliamo discutere di questo. Siamo pronti a confrontarci e ad avanzare delle nostre proposte ed evitare di tornare a riunirci perché in modo emergenziale bisogna evitare le procedure di commissariamento della sanità“.

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