Piange l’ex tabaccaio: “Ho spararo per spaventarlo, ero stufo di essere deriso”

L’aggressione al consigliere Giansante: Alberto Garzarelli davanti al gip racconta la sua ossessione. Deve rispondere di tentativo di omicidio, l’avvocato chiede i domiciliari

TERAMO – E’ comparso dinanzi al giudice per le indagini preliminari Alberto Garzarelli, l’ex tabaccaio di 56 anni arrestato dopo aver sparato un colpo di pistola contro il consigliere comunale di Martinsicuro e consigliere provinciale Lucano Giansante, mercoledì scorso a Nereto. Garzarelli ha pianto prima di confrontarsi con il giudice, forse perchè soltanto adesso sta realizzando quanto accaduto.

Ha accettato di rispondere al gip Marco Procaccini, alla presenza del suo legale Luca Macci. Ha detto di non aver mai avuto intenzione di uccidere Giansante, ma di spaventarlo. Nel suo racconto, e nelle indagini immediatamente successive all’epsodio, sono venuti infatti fuori precedenti con l’amministratore – che a Nereto viveva vicino alla sua abitazione – e anche un esposto presentato nei suoi confronti. Si sentiva deriso, sostiene l’arrestato, ed era stufo di sentirsi in questa condizione. D’altronde anche scorrendo il profilo social di Garzarelli è possibile disegnare un quadro di ossessione, una bolla di pensieri che circonda l’ex commerciante, da tempo alle prese con un disagio che non si preoccupava affatto di nascondere.

La procura ha modificato il capo di imputazione nei suoi confronti: adesso deve rispondere di tentativo di omicidio perchè. dicono gli investigatori, quel colpo di pallini che solo per fortuna ha raggiunto Giansante a una gamba, avrebbe potuto rivelarsi fatale se localizzato in un’altra parte del corpo. L’avvocato Macci non si è opposto alla convalida dell’arresto, ma ha chiesto la sostituzione della misura cautelare dell’arresto in carcere con quella dei domiciliari. Il gip si è riservato, dovrebbe decidere nelle prossime ore.

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