TERAMO – "Il Liceo Musicale Braga impegna più del 50% dei fondi reperibili per la Cultura, in quota di € 480.000,00 stanziati dalla Provincia, di circa € 516.000,00 dalla Regione, di circa € 100.000,00 della Fondazione Tercas, e di alcune decine di migliaia di euro dai Comuni (Teramo, Giulianova, Roseto, Pineto e molti altri) con i quali hanno rapporti e collaborazioni; oltre, naturalmente, alle iscrizioni pagate dagli studenti dell’Istituto. Da una macchina così costosa si attendono prestazioni da Formula 1. Invece, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: non si è vinto nessun Gran Premio; anzi, si rinnovano gli appelli per reperire nuovi fondi". E’ uno dei passi di un durissimo comunicato stampa con cui l’associazione culturale "Nuove Armonie" aderisce al dibattito cittadino organizzato dal Liceo musicale stesso per sabato prossimo 9 febbraio per discutere del proprio futuro. "Nuove Armonie", come è evidente, non risparmia nessuno in tema di cultura e, così come aveva promesso "esce a dire la propria". Leggiamo cosa dice a proposito del Braga. " Da più di un decennio assistiamo impotenti, con una periodicità disarmante, ai problemi che affliggono questa importante struttura che, ricordiamo, esiste grazie ai contributi degli Enti pubblici. Forse non tutti sanno che il “Braga” ha fonti di sostentamento diverse rispetto ad una qualsiasi scuola superiore: i Licei Classico, Scientifico ed Artistico di Teramo, ad esempio, non gravano sulle casse della città ma sono finanziati dal Ministero". E "Nuove Armonie" spiega anche quali sono, a parere dei suoi componenti, i motivi della "scarsità di risultati" del Braga. " Primo elemento fra tutti: la mancanza di un’orchestra sinfonica cittadina o quantomeno di un nutrito gruppo (40/50 elementi) composto dagli strumenti insegnati all’interno del “Braga”. Secondo: la politica dell’Istituto che, in questi anni, è stata quella di aprire le porte a centinaia di pianisti senza pensare alla loro collocazione futura.Terzo: l’insussistenza di uno stretto rapporto con le altre realtà musicali della città, enti ed associazioni attive sul territorio da decenni. Quarto: l’incapacità – a nostro avviso – di rinnovarsi e di sviluppare progetti più moderni; aspetto, questo, rinvenibile anche nella staticità dei vertici direzionali, alcuni in carica da circa 11 anni. Quinto: l’assenza di una classe di composizione nel Liceo, come se in una scuola pubblica si insegnasse a leggere ma non a scrivere. A causa di una simile carenza, i compositori teramani sono stati costretti a studiare fuori dalla propria città, trovando, una volta diplomati, numerosi ostacoli al reinserimento nelle dinamiche cittadine e difficoltà di espressione artistica. Questi ed altri fattori hanno prodotto il risultato di abbassare il livello di competitività culturale sul territorio, di svilire ogni tentativo di creatività, di creare disagi nell’attuazione didattica a scapito degli studenti".
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