TERAMO – La salma di Melania Rea non sarà riesumata per eseguire un’altra autopsia. Lo ha deciso il gip del tribunale di Teramo, Giovanni de Rensis, che ha respinto la richiesta di incidente probatorio avanzata dai legali di Salvatore Parolisi, il vedovo unico indagato per la morte della mamma 29enne di Somma Vesuviana (Napoli), uccisa con 35 coltellate nel bosco di Ripe di Civitella del Tronto (Teramo) nell’aprile scorso. I legali della difesa chiedevano che attraverso un altro esame autoptico si potesse stabilire con esattezza la data e l’ora della morte della donna: in particolare contestavano i risultati della consulenza del perito del pubblico ministero, il professor Adriano Tagliabracci, che aveva preso a riferimento il tempo di assimilazione della caffeina presente nello stomaco della vittima. Secondo il gip il quantitativo di succo gastrico analizzato e le modalità di analisi del perito sono stati sufficienti per indicare gli elementi oggi in possesso della procura. Secondo questi, la morte della donna risalirebbe a un periodo compreso tra le 13.30 e le 14.30 del 18 aprile, ora in cui Parolisi non è riuscito a dimostrare finora con certezza che si trovasse sul pianoro di Colle San Marco, dove diceva di essere assieme a moglie e figlia al momento della scomparsa della donna.
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