TERAMO – "La Provincia di Teramo non si faccia cogliere impreparata quando a fine ottobre si dovrà discutere del protocollo Vibrata- Tronto su tavoli del Governo". E’ un appello che ha il sapore dell’accusa quello rivolto dalla Cgil di Teramo nel corso di una conferenza stampa convocata per esprimere preoccupazione per i 50 milioni di euro, "rimasti congelati" all’interno dell’accordo di programma siglato nel 2008 tra le province di Teramo e Ascoli Piceno. "Si tratta di una grande opportunità per il tessuto economico del territorio – spiega il segretario della Cgil, Giampaolo Di Odoardo – ma non sembra ci siano proposte progetuali da parte della Provincia. Con quali contenuti ci presentiamo al Ministero dello Sviluppo Economico? La Provincia ha convocato in due anni e mezzo una sola volta l’Osservatorio sull’economia, un’immobilismo che ci preoccupa, ma che soprattutto si traduce nell’impoverimento delle famiglie". Di Odoardo, che per dare slancio all’accordo suggerisce anche di affidare l’iter procedurale a un assessore regionale dedicato a questo, parla di un 23% di famiglie teramane al di sotto della soglia di povertà e descrive il teramano come la provincia con il più alto numero di lavoratori precari in Italia. "I sndacati, daccordo con Confindustria e le associazioni categoria hanno avanzato proposte e chiedono un confronto alla Provincia con i documenti alla mano – conclude il segretario Di Odoardo – la Provincia colga questa opportunità o si assuma la respondabilità poltica del fallimento di un accordo unico. Unico perchè sigla un patto tra province di regioni diverse, e vitale per il settore tessile e manufatturiero non solo per la Vibratiano, ma per l’intera provincia".
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