TERAMO – L’ordinanza del sindaco Maurizio Brucchi che vieta i “botti” di Capodanno nei luoghi pubblici scatena le polemiche da parte dell’Anisp, Associazione nazionale imprese spettacoli pirotecnici e dei piccoli produttori di fochi d’artificio locali. Elio Di Blasio, titolare dell’omonima ditta specializzata nel settore, ha scritto al sindaco Maurizio Brucchi, in cui ha lamentato la cancellazione di ordinazioni da parte di clienti preoccupati dell’ordinanza emessa ieri dal sindaco. Di Blasio chiede quindi di revocarla, perché è stata pubblicata troppo a ridosso dell’evento stesso e perché, come sottolinea nella lettera inviata al sindaco “negli ultimi venti anni è stata raggiunto un alto livello di professionalità da parte degli operatori del settore, nonché un alto grado di consapevolezza da parte degli utilizzatori dei fuochi d’artificio. A prova di ciò negli ultimi anni non si sono registrati incidenti, se non di lieve entità, come documentato dalle testate giornalistiche locali e nazionali”. Allo stesso tempo Di Blasio ritiene che questo provvedimento metta in seria discussione la sopravvivenza della sua attività. A tutto questo risponde oggi il sindaco Maurizio Brucchi. “L’ordinanza – spiega il sindaco – è stata evidentemente interpretata male: nessuno ha vietato la vendita di giochi pirotecnici, ma è stato solo ribadita la necessità di non utilizzarli in luoghi pubblici e di non spararli dal balcone, perché potrebbero causare danni a persone o cose. E’ chiaro che il nostro interesse primario è quello di tutelare la sicurezza pubblica”.
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