Ecco il nuovo Piano antenne

TERAMO – «Sarà un Piano antenne redatto con l’aiuto e il suggerimento dei cittadini, aperto alle osservazioni e rispettoso dei punti sensibili, come le scuole». Così l’assessore all’Ambiente Rudy Di Stefano illustra le novità sull’installazione delle antenne della telefonia mobile. «Gli studi tecnici – premette Di Stefano – ancora non hanno stabilito con certezza che la vicinanza con questi impianti sia nociva o meno per l’uomo, nel dubbio la nostra priorità resta la tutale dei cittadini». Quindi massima attenzione verso i Piani di sviluppo già presentati dalle aziende di telefonia mobile, che saranno pubblicati a breve sul sito internet dell’Ente e a cui tutti i cittadini potranno, attraverso un apposito modulo, presentare delle osservazioni, che poi verranno discusse all’interno di un tavolo di lavoro permanente di cui faranno parte i responsabili degli uffici interessati, ossiaPatrimonio, Urbanistica ed Ambiente, oltre alla Commissione consiliare e ai cittadini stessi che hanno presentato delle osservazioni. Il Piano verrà poi portato all’attenzione del Consiglio comunale, che redigerà un regolamento ad hoc. Ad oggi sono 57 le antenne installate sul territorio teramano. A queste se ne aggiungeranno altre. Ed ecco le richieste presentate dai gestori per i prossimi due anni: la Vodafone ha chiesto Viale Crucioli, il centro commerciale, Frondarola, la Cona, Circonvallazione Spalato, la Specola, Corso San Giorgio e Colle Izzone. La Telecom San Nicolò, la zona industriale di Sant’Atto, il centro commerciale, Piazza Martiri della libertà e la Cona, la Tre ha invece richiesto via Turati, Villa Mosca e Corso Cerulli. La Wind, invece, non ha presentato alcuna proposta, quindi, per i prossimi due anni, non potrà installare nuove antenne. Bloccata anche la richiesta pervenuta in passato sul Palazzetto dello Sport di Scapriano. «Il Comune – conclude Di Stefano – deciderà se concedere alle ditte anche dei siti comunali. In linea di massima siamo orientati per il no. In alcuni casi specifici, come quello della Cona, dove sono arrivate molte richieste, potremo decidere di mettere a disposizione un nostro sito per concentrare le varie antenne. Quello che più importa è che metteremo fine al far west del passato: non ci saranno più strani comignoli che spunteranno come funghi, ma tutto sarà valutato e comunicato nella massima trasparenza. Infine stanzieremo anche una somma in Bilancio per realizzare, in collaborazione con l’Arta dei controlli a sorpresa sul rispetto dei limiti delle emissioni. Di certo però non possiamo impedire l’installazione delle antenne, che, per legge regionale, rappresentano delle opere di urbanizzazione primaria».