TERAMO – "In un contesto inevitabile di rarefazione delle risorse pubbliche (già saccheggiate per decenni) ridurre i finanziamenti alle università mediocri è il modo per non farlo a quelle che mediocri non sono". Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, dopo aver parlato, ieri, della chiusura degli atenei di Bari, Messina e Urbino, suscitando non poche polemiche, interviene nuovamente sulla questione università, sempre attraverso il suo profilo Facebook. "Se questa logica diventasse patrimonio comune – evidenzia il governatore -, le Università sarebbero scoraggiate dal perseguire logiche baronali e punterebbero sulla qualità dell’insegnamento e della ricerca". In un altro post il presidente sottolinea che "l’esistenza di qualche eccellenza non può essere la scusa per la proliferazione della mediocrità". Nell’evidenziare che "non è frequentando una fabbrica delle illusioni che ci si costruisce il futuro", ieri Chiodi aveva detto di voler credere "che il governo sia impegnato a ridurre le spese (per ridurre le tasse) quando Letta e Saccomanni si recheranno a Bari, Messina o Urbino per spiegare che la chiusura di quelle tre Università è nell’interesse dei loro figli", spiegando che i tre atenei sono "in fondo alla classifica dell’Anvur", l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca".
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