ROMA – E’ stato aggiornato al prossimo 8 febbraio il processo di appello nei confronti di Davide Rosci e altri quattro giovani teramani accusati di devastazione e dell’assalto armato a un blindato dei carabinieri, dato alle fiamme, nel corso degli scontri di piazza a Roma il 5 ottobre 2012. Rosci, assieme a Mauro Gentile, Mirco Tomassetti, Marco Moscardelli e Cristian Quatraccioni sono stati condannati a 6 anni di reclusione e 60mila euro di risarcimento in via provvisionale (e di recente hanno ricevuto anche i pignoramenti da parte della difesa del carabiniere costituitosi parte civile nel procedimento), sentenza emessa un anno fa, il 7 gennaio 2013, dal gup di Roma con il rito abbreviato. Oggi i giudici della corte d’appello di Roma hanno valutato alcune eccezioni preliminari, tra cui quella di permettere di assistere al processo una decina di giovani attivisti che volevano esprimere la loro solidarietà e vicinanza a Rosci e agli altri: dopo un’ora di camera di consiglio, con il consenso delle parti come prevede il codice di procedura penale, sono stati ammessi in aula – il processo con rito abbreviato viene svolto a porte chiuse – nove di questi giovani romani. I cinque teramani – oggi non era presente il solo Moscardelli -, sono accusati di resistenza pluriaggravata, devastazione e saccheggio.
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