TERAMO – Comparirà dinanzi ai giudici del tribunale di Teramo nel prossimo mese di maggio, per rispondere di peculato, il direttore sanitario della Asl di Teramo, Camillo Antelli. Il giudice per le indagini preliminari Aldo Canosa oggi lo ha rinviato a giudizio accogliendo la richiesta avanzata dal sostituto procuratore Davide Rosati a conclusione della indagine condotte dai carabinieri del reparto operativo di Teramo: ad Antelli viene contestato l’uso improprio di due Fiat Punto aziendali e di aver percorso centinaia di chilometri per coprire il tragitto da casa, a Giulianova, verso la sede lavorativa, a Teramo. Questo diversamente da quanto previsto dal contratto aziendale. Gli inquirenti per sette mesi avevano seguito, filmato e fotografato il dirigente sanitario, dimostrando l’utilizzo delle due auto che venivano parcheggiate nel piazzale dell’ospedale giuliese, che si trova a poca distanza dall’abitazione di Antelli. Questo particolare avrebbe fatto ipotizzare alla pubblica accusa il dolo nell’utilizzo: la sosta di quelle auto nel posto più ‘naturale’ per esse, nei pressi di una struttura sanitaria, avrebbe potuto trarre in inganno qualunque malfidato. L’inchiesta che colpisce Antelli è simile a quella che, qualche mese prima, aveva coinvolto anche l’allora direttore generale Giustino Varrassi, accusato di aver usato l’Audi 6 di rappresentanza per spostamenti verso e dal domicilio ma anche per svolgere attività personali: anche Varrassi è sotto processo per peculato.
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