TERAMO – Con l’accusa di peculato per aver causato un ammanco di quasi mezzo milione di euro all’ufficio postale di cui era il direttore, i giudici del tribunale di Teramo hanno condannato a 4 anni e mezzo di reclusione Cosimo Di Tanno. Il dirigente delle Poste era il respnsabile dell’ufficio di via Noè Lucidi, a Teramo, e fu indagato ne gennaio del 2012 perchè accusato di aver accantonato con diversi prelievi, una somma complessiva di 463mila euro della casse dell’ufficio di cui aveva la responsabilità. Il pubblico ministero Davide Rosati, che nel corso della sua requisitoria ha chiesto la condanna a 6 anni di reclusione, aveva accertato l’ammanco attraverso svariati prelievi presso i terminali Atm di Bancoposte, registrati in un periodo compreso tra il giugno 2009 e il dicembre 2011. Di Tanno, ex sindacalista, trasferito ad altro ufficio all’avvio dell’indagine, aveva sempre giustificato l’ammanco con un difettoso funzionamento del Bancomat.
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