ASCOLI PICENO – Giornata d’altri tempi al "Del Duca". La tanto e giustamente criticata tessera del tifoso è stata ormai metabolizzata, almeno a Teramo visti i 443 spettatori su 500 partenti. In città si sentiva parlare della partita già da ieri, un Teramo ai vertici in questa categoria mancava da un decennio. La fila in sede, il boom di tessere, i pullman: sono segnali da una città che vuole traguardi importanti e sa dare entusiasmo. Fila verso la Teramo Mare riscontrabile già da via Po. All’arrivo qualche incidente com’era prevedibile, ma per fortuna niente di grave. Il campanilismo è il protagonista della partita nelle curve. Gli ascolani riempiono come al solito il loro settore, durante la sciarpata sono uno spettacolo; simpatica poi l’idea di portare un campanaccio da pastore. Unico problema un mutismo quasi totale. In uno stadio come il Del Duca 443 sembrano pochi, e rispetto alle trasferte vecchio stile del Teramo magari lo sono anche. Ma di questi tempi, resi duri per qualunque squadra secondaria dall’evoluzione del calcio (che ha risvolti positivi e negativi, come ogni rivoluzione) è un gran giorno e con l’entrata della tifoseria organizzata biancorossa si comincia a renderlo tale. Sciarpata, cori dall’inizio alla fine, saluti non esattamente affettuosi ai vicini marchigiani. Se ami questo sport, ami anche questo. Con le dovute eccezioni, ma sai godertelo.
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