TERAMO – Non c’è soltanto la nomina del direttore sanitario tra le incompiute della Asl di Teramo. A cercare una soluzione stabile dopo mesi di reggenza e addirittura due bandi del concorso interno finora non espletati, c’è l’unità semplice di emergenza, il 118 dell’ospedale Mazzini. Che vive una sorta di dicotomia tra due candidati eccellenti, i cui nomi spaccano il personale tra chi è gradito e chi no, lasciando il direttore generale Roberto Fagnano nel limbo della decisione ancora non presa. A furor di popolo, è il caso di dirlo, ovvero a raccogliere il consenso ampio e trasversale – politicamente parlando – di tutto il personale del 118 c’è il chirurgo Piero Romanelli, assessore comunale alla pubblica istruzione ed ex consigliere regionale. Che ha dalla sua i titoli richiesti dalla graduatoria ma la cui nomina viene rinviata di mese in mese. La posizione di Romanelli, già in passato chiamato alla reggenza del reparto, è dibattuta tra il gioco della politica e il suo appartenere al centrodestra, e la concorrenza di altro nome eccellente, quello del rianimatore Silvio Santicchia, esperienza di medico soccorritore di emergenza elitrasportato e anni di militanza al Mazzini teramano. La nomina del responsabile del 118 urge, soprattutto alla luce della piccola rivoluzione in arrivo al Dea, il Dipartimento di emergenza e accettazione, che ricomprende il 118, la rianimazione, il gruppo operatorio e il pronto soccorso: l’attuale capo del Dea, Pierluigi Orsini, andrà in pensione dal primo marzo e questo lascerà senza guida anche la rianimazione.
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