ISOLA DEL GRAN SASSO – Un dono che si rinnova. Una tradizione che non conosce interruzione, che non conosce stanchezza, che non contempla la parola resa. Ancora ieri notte, come si fa da decenni, il popolo dei devoti a San Gabriele hanno calzato scarpe comode (ma c’è stato anche chi ha voluto cammnare scalzo) e si è incamminato dalla Cattedrale di Teramo su verso Montorio e poi nella valle siciliana passando da Tossicia, fino a irrompere nella piazza del Santuario con una mezzora di ritardo silla tabella di marcia, stanchi ma contenti di avercela fatta ancora una volta. Il popolo della Teramo-San Gabriele a piedi ha cantato, pregato, trascorso una notte intera fianco a fianco, scambiandosi esperienza, conoscendosi, discutendo del proprio vissuto. Come ha sottolineato padre Francesco Cordeschi, l’animatore della Tendopoli dei giovani, che proprio ieri ha celebrato i 50 anni da Passionista, «noi camminiamo perche sappiamo che la vita è un pellegrinaggio, che Dio ci aspetta». I pellegrini hanno ricevuto la bendeizione del vescovo di Teramo e Atri, monsignor Michele Seccia, che ha chiesto di pregare San Gabriele per affidargli «la vita della famiglia e il prossimo sinodo dei vescovi». Ma ha anche esortato i giovani, che tantissimi erano in Cattedrale e poi sul cammino verso il Santuario, «a partecipare alla Tendopoli».
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