MARTINSICURO – A tre anni dall’avvio della procedura per il rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) i lavoratori della Veco rischiano di restare senza lavoro. Una situazione a fronte della quale i sindacati di categoria si predispongono, nel caso in cui la conferenza di servizi del prossimo 11 gennaio non sblocchi la situazione, a presentare un esposto in Procura sui ritardi per il rinnovo della relativa autorizzazione. Ad annunciarlo il segretario provinciale della Fiom Cgil, Giampiero Dozzi, che interviene anche sull’inchiesta aperta dalla magistratura teramana sulla Veco e relativa a presunti reati ambientali ritenendo «paradossale che tra le contestazioni principali sollevate nei confronti dell’azienda emergano le emissioni acustiche ed il disturbo del riposo a fronte del fatto che il vecchio piano acustico è stato ritenuto illegittimo dal Tar» e con il Comune costretto a riportare il piano in consiglio. Una situazione difficile, a cui si aggiungono i ritardi burocratici per l’Aia. «Sulla base di quanto emergerà nella prossima conferenza dei servizi dell’11 gennaio la Fiom si riserva di presentare un esposto alla Procura della Repubblica – conclude il sindacato – al fine di fare chiarezza su quali elementi di fondo abbiano determinato un ritardo di tale portata sulla procedura Aia».
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