Auto distrutta nell'incidente in cui morì il marito, ma la vedova è costretta a pagare il bollo

TERAMO – Nonostante la macchina fosse andata distrutta (e dunque non più circolante o in possesso) nell’incidente all’estero in cui, nel 1999, era deceduto il marito, la Regione Abruzzo continuava a chiedere il pagamento dei bolli alla vedova. L’odissea di una 46enne teramana che durava da 15 anni trascorsi tra contestazioni e ingiunzioni, si è conclusa soltanto in questi giorni dopo l’intervento dell’Associazione consumatori Robin Hood con un ricorso al Garante del contribuente. Il problema risiedeva nel fatto che la donna non era in grado di produrre una certificazione della perdita di possesso o della demolizione della macchina, perchè la Regione non prendeva in considerazione l’attestazione "terza", come invece prevede la circolare ministeriale. E così chiedeva il pagamento dei bolli pregressi per un’auto che non c’era più perchè distrutta nell’incidente all’estero, che la vedova non aveva recuperato perchè inutilizzabile e perchè il procedimento per il rientro era costoso. Oggi giustizia è stata fatta: ne dà notizia il presidente di Robin Hood, Pasquale Di Ferdinando, riferendo che il Garante ha riconosciuto il diritto della vedova allo sgravio della posizione e all’annullamento dei bolli.