TERAMO – Usa toni forti e il suo consueto atteggiamento canzonatorio e irridente, non risparmiando epiteti pesanti, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, per commentare il rifiuto dei giovani cantanti dei trio ‘Il Volo’, di cui fa parte il rosetano Gianluca Ginoble, di esibirsi alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente Usa, Donald Trump. I tre avevano spiegano appena l’altrogiorno al "Corriere della Sera" i motivi del loro no: «Non siamo d’accordo con le sue idee – avevano detto Ginoble, Ignazio Boschetto e Piero Barone -, non possiamo appoggiare chi si basa su populismo oltre che su xenofobia e razzismo». Queste affermazioni hanno suscitato le ire di Sgarbi, che li ha apostrofati dal suo profilo Facebook, con un video che ha raccolto quasi tre milioni di visualizzazioni. Sgarbi ha definito i tre artisti (molto amati e con un vastissimo seguito negli Usa: il loro live al Radio City Music Hall del 4 marzo è tutto esaurito) "tre coglioncelli", che non conoscono nemmeno il significato di populismo e xenofbia, invitando Trump «a mettere su un Cd e a mandarli a fare in c…».
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