TERAMO – La psicosi del terremoto a volte può essere utile se, come succeso questa mattina, mette in condizioni due istituti scolastici cittadini di mettere alla prova i piani di evacuazione (quando ci sono), anche in maniera involontaria. E’ successo poco prima delle 11: in città si sono uditi molto chiaramente due boati di diversa intensità. Un aereo supersonico che sorvolava la zona ha rotto il muro del suono, questa la motivazione. Molti hanno chiesto spiegazioni al centralino dei vigili del fuoco, altri hanno pensato agli spari di una festa patronale… ma c’è stato anche chi si è preoccupato che potesse essere avvisaglia di qualcosa di più grave, vedi terremoto, e allora ci si è organizzati per far fronte all’emergenza. E’ successo alla scuola media "Savini" e, in misura minore, al liceo classico "Delfico", che distano poche centinaia di metri l’una dall’altra, dove gli insegnanti hanno ritenuto di far evacuare le scolaresche per precauzione. La Savini è stata svuotata, al liceo soltanto due classi sono rimaste in aula. Il tutto sembra essersi svolto con relativa tranquillità, con gli studenti, e il personale ad assisterli, che sono scesi in strada e hanno trascorso qualche minuto fuori degli edifici, distribuendosi verso un sito di riunione individuato nei giardini Gambacorta, gli ex Tigli. Chiarito il problema tutti sono rientrati al loro posto e le lezioni sono riprese regolarmente. Come dire: una evacuazione fuori programma, che però è risultata utile come esercitazione.
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