Preso il capo della banda di rapinatori nelle ville

TERAMO Machete, pugnali, mannaie, pasamontagna e attrezzi per camuffarsi e legare. I carabinieri ritengono di aver preso il capo della banda di cinesi che nel mese di settembre ha terrorizzato i piccoli imprenditori connazionali aggrediti in tre casi nelle loro ville, picchiati e derubati. Sono azioni intimidatorie per estorcere denaro, dicono i Cc e dentro di loro hanno un'aspettativa recondita: che tra quelle armi ci sia quella del delitto dei coniugi Masi. In stato di fermo di polizia giudiziaria per rapina e detenzione illegale di armi bianche c'è Zheng Mingjiang, 25 anni, con regolare permesso di soggiorno. Arrivato dalla Sicilia, ha atratto l'attenzione degli investigatori che indagavano sulle rapine nelle ville messe a segno a San Giovanni di Colonnella, Floriano di Campli e Contrada Piane di Controguerra: lui e il suo gruppo di amici, nullafacenti, si erano resi 'visibili' dentro le sale giochi per il loro fare violento e spaccone. L'irruzione dei carabinieri del reparto operativo del maggiore Pasquale Nurzia nell'abitazione di Martinsicuro dove la sua convivente denunciata per favoreggiamento personale e concorso nella detenzione delle armi gli aveva dato ospitalità, ha confermato i sospetti dell'Arma: un vero e proprio arsenale e attrezzature degne del miglior componente di 'Arancia meccanica', dalle fascette per legare i polsi, al nastro isolante, ai passamontagna, oltre a una ricca collezione di scimitarre, pugnali e mannaie, una ventina di celleulari e 2500 euro in contanti. La pista è quella giusta, lo ritengono il sostituto procuratore David Mancini e il colonnello Salemme, che ha illustrato i dettagli dell'operazione in una conferenza stampa (nella foto con il maggiore Nurzia): 'Indagini molto complesse, sia per l'ambiente omertoso della comunità cinese che per l'oggettiva assenza di particolari decisivi. Riteniamo che il gruppo agisse in maniera intimidatoria, non per i bottini quanto per accreditarsi criminalmente, per dar seguito poi alle aggressioni con richieste estorsive'. Cani sciolti o gruppo organizzato con spalle ben 'coperte'? 'Non è possibile allargarci a questo tipo di considerazioni ha risposto il comandante provinciale dell'Arma , certamente siamo attenti a seguire i movimenti in questa comunità', composta in provincia di Teramo da ben 3. 000 prsone alle quali si aggiungono quelle in movimento. E questo gruppo sembra appartenere proprio a questa ultima tipologia: si muovono spesso da una zona all'altra dell'italia e, forse, colpiscono di volta in volta. Chissà dunque che questa indagine possa essere d'aiuto all'epilogo di un'altra, quella sul duplice delitto Masi, ad esempio. Il caso irrisolto da oltre un anno e mezzo, potrebbe ricevere uno sviluppo improvviso: l'arma utilizzata è simile a quelle ritrovate e le impronte rilevate su di esse adesso sono all'esame del Ris carabinieri.