Che peccato!

TERAMO Una presunta assunzione giornalistica crea chiacchiere anche su L'Araldo Abruzzese e ciò che è più grave sul Vescovo. Un vero 'peccato' che ormai non ci sia assunzione, nel microcosmo giornalistico teramano, che non faccia discutere. Un peccato vero se la testata in causa è quella gloriosa e ineccepibile de L'Araldo, riferimento di cattolici e non, di indiscussa età (107 anni). I fatti sono beceri e come tali contano poco ma li riepiloghiamo a doveroso titolo di cronaca. Una lettera, la cui firma, di un parroco, è stata poi smentita, ha raggiunto alcune redazioni locali. Era indirizzata al Papa (si, si, proprio a Benedetto XVI). La lettera denunciava l'assunzione di una giornalista, con dispendio di risorse economiche utili invece alle tante necessità della comunità cattolica locale. Non solo: nella lettera si sottolineava anche l'ingiustizia di cui un'altra giornalista, in forza all'Araldo da tempo, era stata vittima, visto lo 'scavalcamento' da parte di quella prescelta. I bene informati dicono che non c'è nulla di vero: ne' assunzione, dunque nessun favoritismo, ne' vittime (la collega da tempo in forza all'Araldo sarebbe in maternità), ne' tanto meno sperpero di danaro. Sin qui la cronaca, che purtroppo però fa registrare come nella lettera le responsabilità siano attribuite al Vescovo di Teramo e Atri Michele Seccia. Quel che però sconcerta è che lettere e pettegolezzi e cattiverie raggiungano anche le 'sfere migliori', quelle a cui, cattolici o no, tutti guardiamo più o meno con fiducia perchè deputate a trasmettere solidità. Chissà se la colpa è di questo microcosmo giornalistico teramano dove un'assunzione diventa un fatto di favoritismo quasi sempre, o dei comportamenti da parte di editori e datori di lavoro in enti pubblici, o semplicemnte al bisogno, meschino, dell'uomo, di spargere veleno. In ogni caso non possiamo che provare vergogna, tutti, per avere visto il nome di Benedetto XVI nell'indirizzo di una lettera che testimonia bassezze (vere o false). Che peccato non avere nient'altro da raccontare al Papa!