TERAMO- Una riflessione comunque si impone, prima di Ferragosto. E se permettete sul calcio di casa nostra. Il Teramo come tutti certamente ricorderanno è stato sull’orlo di sparire e l’hanno fatto ripartire dalla Promozione, il gradino più basso del calcio dilettanti. Qualcuno dirà ma era stata seguita la stessa prassi per Chieti e Castello. Vero, tutto calcisticamente vero. Però altrove non hanno usato lo stesso metro. Il Ravenna per esempio riparte dalla serie D, al Rimini accadde lo stesso ed altri esempi si potrebbero ancora fare. Proprio alla luce di quanto è stato fatto utilizzando due pesi e due misure viene voglia di chiedersi perchè chi gestisce il calcio d’Abruzzo vuole sempre distinguersi? Perché gli altri che gestiscono il calcio in altre regioni si comportano tendendo una mano ai club in difficoltà? Perché? Domande che prima di Ferragosto possono risultare scomode, ma comunque andavano gettate sul tavolo della libera discussione. Perché ragionato è meglio.
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