Trent'anni di asili nido teramani

TERAMO – Gli asili nido di Teramo compiono trent’anni, un periodo sufficente ad aver maturato competenze nei servizi assistenziali ed educativi che fanno di Teramo il primo capoluogo d’Abruzzo più vicino agli standard europei. E’ quanto emerso nel corso di una conferenza stampa convocata dall’assessore alla Pubblica Istruzione Piero Romanelli. e dalle coordinatrici Margherita Befacchia e Anna Ferrante, per fare un bilancio delle attività prima del convegno in programma domani, a partire dalle 15,30 nella Sala San Carlo del Comune di Teramo e che si inserisce nel panorama di una serie di attività nazionali visto che il 2 dicembre del 1971 nascevano gli asili nido in Italia con la "Legge 1044". Su una popolazione di 1388 bambini il Comune di Teramo ammette negli asili nido comunali 307 bimbi, il 22,11% del totale e sicuramente la percentuale più alta d’Abruzzo visto che a Chieti gli ammessi nelle strutture pubbliche sono l’11,9%, a L’Aquila sono il 14,4% e a Pescara solo il 6%. "Teramo risponde a 1/3 della popolazione infantile – ha spiegato Romanelli – con una spesa mensile che supera i 300mila euro visto che ogni bambino costa al Comune circa 1000 euro. Ma in futuro qualcosa va cambiato". Presto infatti arriverà il problema dei pensionamenti del personale assunto 30 anni fa e il Comune, impossiblitato dalla Finanziaria a fare nuove assunzioni, deve trovare una soluzione per mantenere in vita il fiore all’occhiello dei suoi servizi sociali. Romanelli pensa di affidare i servizi a cooperative di educatori. Soluzione alternativa sarebbe anche quella dell’affidamento completo a carico dei privati, ma in questo caso il Comune perderebbe la titolarità dei controlli scrupolosi che vengono effettuati in questo momento sulla qualità, ad esempio quelli sui pasti somministrati. Insomma è più rischioso. Romanelli è pero intenzionato a difendere a tuti i costi i servizi offerti in termini di ore, esenzioni e possibilità per le famiglie. "La coperta è corta in termini di risorse, ma sono convinto che se c’è qualche buca per strada in più non fa nulla. L’importante è salvaguardare gli investimenti e la cura dei bambini, dunque per le famiglie". Del presente ma soprattutto del futuro si parlerà nel corso del convegno al quale prenderanno parte anche il sindaco Maurizio Brucchi, il governatore Gianni Chiodi e l’assessore regionale all’Istruzione Paolo Gatti.