TERAMO – Salvatore Parolisi, unico indagato per l’omicidio della moglie, Melania Rea, incontrerà oggi nel carcere di Teramo, alla presenza di una psicologa, la figlioletta di due anni. E’ la prima volta da quando fu arrestato il 20 luglio dello scorso anno, perchè accusato di avere ucciso il 18 aprile scorso con 35 coltellate la moglie, il cui corpo fu trovato due giorni dopo nel boschetto di Ripe di Civitella del Tronto. L’incontro è previsto per la tarda mattinata, subito dopo l’arrivo da Somma Vesuviana (Napoli) della piccola che è accompagnata dai nonni materni – Gennaro e Vittoria – che ne hanno ottenuto l’affidamento dal Tribunale dei minori di Napoli. All’incontro assisteranno anche una psicologa designata dal Tribunale dei minori dell’Aquila, Simona Taraschi, e la nonna materna. Per ragioni di opportunità e per tutelare la piccola, la direzione del carcere ha messo a disposizione per il colloquio una saletta riservata. L’avvocato della famiglia Rea, Mauro Gionni, ha chiesto che sia consentita la presenza anche a uno psicologo di parte, il dottor Vincenzo Luciani, di Ascoli Piceno. Il legale – che prima di raggiungere il carcere si è recato in procura per un colloquio con gli investigatori teramani – ha contestato l’incontro tra il caporalmaggiore e la figlia perchè non vi sarebbero le condizioni nè ambientali nè psicologiche, e la bambina potrebbe subire un trauma. Parolisi, che occupa una cella singola nel reparto "osservazione", è ora a colloquio con uno dei suoi legali, Nicodemo Gentile. Secondo quanto si è appreso, Parolisi si comporta da detenuto modello ed è tranquillo. Nei giorni scorsi gli ordini dei giornalisti nazionale e dell’Abruzzo hanno rivolto un appello agli iscritti affinchè l’incontro tra Parolisi e la figlia non si trasformi in uno sho mediatico.
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