TERAMO – Asfalti “colabrodo”: fioccano le proteste. La “mappa” delle zone più disastrate della città non esclude il centro storico. Un posto di rilievo merita la zona di Colleparco e Villa Mosca, segnalata a più riprese dai residenti e dal coordinatore del circolo del Pd Teramo Est Maurizio Sciamanna, che ha documentato, a distanza di mesi, lo stato dell’asfalto, reso sempre più pericoloso non solo dalle piogge e dal maltempo, ma anche dalla presenza di cantieri, come quello per la realizzazione di nuove fognature, che hanno peggiorato una situazione già poco felice. «Ci sono delle buche – afferma Sciamanna che ha postato le immagini anche su Facebook- che sono state tappate con la ghiaia, l’asfalto è rovinato in più punti e pericoloso soprattutto per i motorini, non solo: la carenza di segnaletica rende la situazione ancora più critica». Non va meglio alla Gammarana, un quartiere in forte espansione, ma dove i residenti lamentano la presenza di buche e avvallamenti soprattutto in via Aeroporto, via Gammarana, via Tripoti, via Potito Randi, oltre alla presenza, anche vicino alla scuola elementare De Jacobis, di pali dell’Enel ormai fuori funzione e deteriorati dal tempo, che rappresentano un potenziale pericolo e dovrebbero essere rimossi visto che ormai non sono più attivi. «Anche il percorso vita – afferma il presidente dell’associazione Gammarana Alfonso Marcozzi – andrebbe recuperato nelle sue funzioni e nello scopo per cui era stato pensato: ci hanno dato le bici del bike sharing, sistemate nella zona della Stazione, ma mancano di fatto i tratti dove potersi muovere sulle due ruote in tutta sicurezza e tranquillità». Il centro storico non fa eccezione: tralasciando i due Corsi principali e le vie limitrofe che saranno interessate dal maxi intervento di riqualificazione finanziato con fondi Fas, restano ancora delle “zone d’ombra”. Porta Romana, e le sue viuzze laterali, largo Proconsole, vico delle Rose, vico del Garofano, via Stazio, via Pretuzio, via Torre Bruciata e via Nicola Palma, ma anche via dei Funari e vico del Cigno, via Costantini, via Oberdan, via del Teatro antico, solo per citarne alcune, meriterebbero senza dubbio più attenzione. «Sono 7 anni che segnaliamo la necessità di inserire queste aree in un piano di recupero e valorizzazione del centro storico – afferma il consigliere del Pd Sandro Melarangelo – in alcuni casi si tratta davvero di piccoli tratti, anche da 100-200 metri».
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