TERAMO – Le parole di Gianluca Lulli, il ‘capitano’, hanno tradotto in sentimento quello che oggi sugli spalti del Palaska si respirava come fosse una partita della BancaTercas: l’entusiasmo, lo stimolo a restare in alto col cuore anche se il basket non è più targato serie A. Lo hanno spiegato loro, quelli dello staff del Penta Basket, dal presidente Raffele Sannicandro, al tecnico Giosuè Passacquale, al responsabile del settore giovanile Simone Stirpe: è sì quello di Serie C regionale il campionato con cui Teramo si misurerà, ma la passione e gli stimoli sono da Serie A. L’eredità è pesante, ma per il Penta il sostegno della gente, soprattutto tanti genitori, e del main sponsor Primo Pompili, che da otto anni lega il nome del gruppo a questa organizzata struttura societaria, è supporto fondamentale per affrontare una stagione in cui pressione e ribalta saranno un avversario in più da battere. E la responsabilità andrà di pari passo, quella di mandare avanti un settore giovanile adesso diventato importante: dai nati nel 2000 fino a quelli del ’94, la Penta avrà uno stuolo di ragazzi cui promettere e permettere una crescita sportiva decisiva nella loro vita di atleti. Ma ci ha pensato il ‘capitano’ a spingere e a strappare un applauso di quelli che vengono riservati solo a chi le maglie ce le ha cucite addosso: Gianluca Lulli si è tradito ancora una volta nella sua teramanità, superando con non poca difficoltà l’emozione di parlare al suo pubblico. Ma ha convinto e ha spiegato come lui abbia capito e creduto nel progetto di tornare in alto, ripartendo dal basso di una Serie C regionale, che a sentire lui, è giù un vestito troppo stretto per un parterre come quello teramano. A lui e agli altri dirigenti, nell’applauso del pubblico del Palaska, si è unito anche l’augurio del presidente regionale Fip, Francesco Di Girolamo, la cui presenza a Teramo oggi, ha il significato particolare dei grandi battesimi.
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