Una festa per celebrare l'uscita dal coma

TERAMO – Ha voluto accanto a sè tutte quelle persone che hanno sofferto accanto a lui, che lo hanno sostenuto nella lotta per vivere: da chi era con lui quel maledetto giorno sui monti della Laga, a chi lo ha salvato, a chi lo assistito e a tutti i suo amici e parenti. Valerio Biancucci è stato festeggiato in un party con centinaia di persone, sulle colline ascolane, sabato scorso. Appassionato di montagna e scout Agesci, Valerio era caduto in uno strapiombo nella zona di Cesacastina, in quel borgo di Centofonti diventato tristemente famoso anche per la sua disavventura. Era il 27 maggio. Cento metri di volo e una caduta rovinosa, in mezzo al fiume, sotto lo sguardo atterrito di altre decine di scout. ll soccorso provvidenziale di amici, tra i quali un componente dello staff medico dell’Ascoli calcio, che si gettò in acqua ed evitò che il trentenne, privo di sensi, annegasse sott’acqua. Ferite importanti, un trauma cranico pesante, la disperata corsa in elicottero all’ospedale di Teramo. Due settimane in coma, con amici e famigliari a trepidare fuori della porta del reparto di rianimazione del Mazzini. Poi il risveglio, il 12 giugno, e una lenta ma fiduciosa ripresa. Oggi Valerio, dopo settimane di ospedale, può ritenersi nato una seconda volta. Ecco perchè questa festa è stata ritenuta alla stregua di un altro battesimo. Valerio ce l’ha fatta e dentro di sè porta una grande esperienza, anche se drammatica, come ha raccontato ai giornalisti del Resto del Carlino di Ascoli (da cui è tratta la foto): «Quello che è successo è stata solo colpa mia, non posso prendermela con nessuno. La montagna insegna l’umiltà e quel giorno me l’ha ricordato a modo suo. E’ stata una lezione e sarà il tempo a dire se sarà servita. Io di certo mi considero fortunato e adesso voglio riprendermi tutto: gli scout, il lavoro, lo sport, arrampicata inclusa».