Teramo Lavoro, Tancredi: "Il Monte dei Paschi non ha avuto tanta attenzione"

TERAMO – Il presidente della Provincia Valter Catarra ha chiesto al presidente del Consiglio di convocare tutti i capigruppo per riferire sulla Teramo Lavoro. Nel frattempo, nei riguardi della società in house costituita per assicurare alcuni servizi erogati dall’ente, verranno avviate una serie di valutazioni giuridiche e amministrative poiché “al di là delle eventuali responsabilità personali da accertare –spiega Catarra – restano da assumere una serie di decisioni”. E sulla vicenda giudiziaria che coinvolge l’amministratore unico Venanzo Cretarola (a cui il gip ha vietato la dimora in città) e il presidente Catarra ha preso posizione il coordinatore del Pdl, il senatore Paolo Tancredi, che si dichiara sconcertato per le “attenzioni” su Teramo Lavoro.“Da un anno e mezzo – dichiara Tancredi – il presidente Catarra, la Provincia e Teramo Lavoro sono oggetto di esposti, denunce, articoli, dotte dissertazioni giuridiche, nemmeno fosse il Monte Paschi di Siena”. Ad una prima lettura dei fatti e rispettando il lavoro degli inquirenti, mi pare che l’accusa verta su un unico punto: il compenso di Cretarola e alcuni suoi comportamenti di tipo gestionali. Mi pare chiaro che il presidente Catarra non ha mai preso parte ad alcuna di queste decisioni squisitamente amministrative e gestionali e non lo ha fatto, oltretutto, perché non era nei suoi poteri che sono stati quelli di indirizzo. Pare inverosimile – ha detto ancora Tancredi – che tutto questo sia stato ordito per assicurare un compenso all’amministratore unico della Teramo Lavoro, la cui consistenza aggiunge ulteriori elementi di perplessità. “Se le accuse rimangono queste, e in attesa che la giustizia faccia il suo corso, mi preoccupa molto di più il fatto che 120 famiglie sono rimaste senza lavoro e forse sarà il caso di far sapere all’Unione Europea quali sono gli ambiti dell’indagine in maniera da svincolare tutte le altre somme sospese, parliamo di circa 3 milioni di euro, in maniera che intanto possano essere pagate le imprese e i lavoratori“.