Il bus non passa per il funerale: pensionato con la sua auto fa da 'navetta'

TERAMO – Ci sono storie che oscillano fra il vero ed il verosimile, storie di piccola quotidianità dell’entroterra teramano. Storie che parlano di solidarietà, di piccoli gesti che offrono spunti di riflessione. Cavuccio, frazione del comune di Teramo, sita lungo la strada che porta a Torricella, strada stretta, tante buche, alcune delle quali coperte da catrame gettato alla buona. Sembra una miniatura questa frazione, unica strada di accesso. Anche a Cavuccio nonostante l’aria buona, il mangiare sano di una volta, si muore. Ed ecco che scatta l’emergenza. Un problema da risolvere. La chiesetta è piccola, la strada è stretta, il carro funebre occupa tutto lo spazio. Non c’è materialmente un centimetro che permetta manovre. Dal bivio però, rispettando gli orari, sale il vecchio e caro postale che trasporta i residenti di Cavuccio, scesi a Teramo per la spesa, per andare alla Asl. Che si fa? Come può il postale raggiungere la mini piazzetta di Cavuccio se c’è il carro funebre? Solidarietà, soccorso degli altri. Ci pensa Pietro Zilli, pensionato proprio di una azienda di trasporto pubblico. Il quale, conoscendo a memoria gli orari, sale sulla sua auto, scende fino al bivio, aspetta i passeggeri di Cavuccio, li fa salire sulla sua Opel e li ritrasporta fino a  casa, senza interrompere la funzione funebre, senza ostacolarla e senza che la piccola frazione venga bloccata dal postale che, se fosse salito, non avrebbe potuto fare marcia indietro. Onore al pensionato Zilli, “grande fratello” di Cavuccio, aspettando il prossimo funerale.