"Nessuno scippo sulle Virtù. La sagra è un evento di promozione del piatto"

TERAMO – “Non abbiamo fatto alcun ratto, né bistrattato un piatto riducendolo a minestrone”. Così l’assessore al Turismo di Tortoreto, Alessandra Richi, replica alle polemica scatenate dall’Associazione di ristoratori Teramani (Art) sulla Sagra delle Virtù organizzata a Tortoreto dal 1° al 5 maggio. I ristoratori del capoluogo, fortementi contrari alla proposta di un piatto “brevettato” nel contesto di una sagra, hanno voluto così rivendicare la titolarità di un rigido disciplinare “minacciato” dall’iniziativa. La pensa diversamente l’assessore promotore della sagra secondo cui la festa della virtù nasce con l’intento di far conoscere e valorizzare un piatto tipico della provincia nella costa teramana, dove confluiscono turisti e visitatori attratti del primo sole del ponte primaverile “Non si tratta riduttivamente di una sagra – si legge in una nota diffusa dall’assessore – ma di un momento finalizzato proprio a divulgare l’origine di questo piatto, l’appartenenza territoriale e le proprietà nutrizionali dello stesso attraverso gli alimenti che rigorosamente lo contraddistinguono, così come confermato dal convegno in apertura. Sul tavolo dei relatori la dietista Gilda D’Angelo, il medico chirurgo Pietro Campanaro, nutrizionista e specialista in scienze alimentare, nonché Raffaele Grilli, presidente dello Slow Food. Tutto questo a riprova dell’alto valore riconosciuto ad una pietanza che non si vuole affatto sminuire ma diffondere nella sua pienezza di storia e contenuto. Un piatto, peraltro, già molto diffuso in tutti i ristoranti del litorale teramano. Un evento che non vuole essere contrapposizione con la città ma anche provincia di provenienza, ma segno della continuità di un territorio nel congiunto sforzo di portare in auge l’enogastronomia che ci contraddistingue in maniera sinergica e complementare”.