Trasfusioni, fondi bloccati per le persone danneggiate

TERAMO – La Regione Abruzzo blocca gli indennizzi alle persone danneggiate dalle trasfusioni e dalle vaccinazioni obbligatorie. Occorrono almeno 6 milioni e 100 mila euro. Lo dice il consigliere reguionale Claudio Ruffini. C’è una legge dello Stato che prevede un indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati. Finora – ricorda Ruffini – era lo Stato che provvedeva ad assegnare le risorse necessarie alle Regioni italiane per risarcire questi cittadini. Ma con il Decreto Legge n. 78/2010, lo Stato ha azzerato tutte le risorse spettanti alle Regioni per l’esercizio delle funzioni in materia di salute umana, ed oggi questi cittadini rischiano di restare senza alcuna tutela. "Parliamo di situazioni molto delicate" dice Ruffini "ad esempio l’indennizzo spetta anche ai soggetti che risultino contagiati da infezioni da HIV a seguito di somministrazione di sangue e suoi derivati, nonche’ agli operatori sanitari che, in occasione e durante il servizio, abbiano riportato danni permanenti . In Abruzzo ci sono oltre 600 persone che hanno diritto a questo indennizzo e dal prossimo mese di agosto rischiano di restarne private per mancanza dei fondi statali." Come segnalato dal Servizio "Assistenza Farmaceutica e Trasfusionale" della Regione Abruzzo, in mancanza di specifiche risorse statali, occorrono per il 2013 almeno 6 milioni e 100 mila euro. La nostra Regione e’ quindi impossibilitata dal prossimo mese di agosto ad erogare le somme dovute ai soggetti di cui alla Legge n.210/1992. "Abbiamo predisposto una risoluzione che presenteremo nel prossimo Consiglio regionale" spiega Ruffini "vogliamo che il Presidente Chiodi prenda degli impegni precisi e che si trovi una soluzione per questi cittadini abruzzesi rimasti improvvisamente senza tutele e senza i diritti che la stessa legge dello Stato riconosce loro"."Siamo in piena controversia con il Governo affinché torni indietro rispetto alle leggi di stabilità che hanno tagliato la quota di partecipazione dello Stato destinata al finanziamento dell’indennizzo ai cittadini danneggiati dalle trasfusioni o vaccinazioni obbligatorie".

Chiodi replica e rassicura: “Diamo battaglia al Governo"

Il commissario ad acta per la Sanità, Gianni Chiodi, è intervenuto sulla problematica che investe centinaia di cittadini abruzzesi, afferma "che la questione riguarda tutte le regioni le quali hanno già in piedi con il Governo un duro e aspro confronto "affinché si capisca che bisogna avere il buon senso per cancellare un’inaccettabile ed infingarda decisione, perché rimette in discussone diritti quesiti". Il Commissario chiarisce che la quota di spettanza regionale, di circa un terzo rispetto alla compartecipazione statale, per un ammontare di due milioni di euro, "continua ad esistere in bilancio destinata ai cittadini abruzzesi danneggiati ma è ovvio che se lo Stato fa mancare il suo supporto crea al sistema delle regioni delle problematiche di difficile gestione e soluzione. Per questo motivo la nostra azione continua in sede di Conferenza delle regioni per riottenere quello che ci è stato tolto". Chiodi ritiene "giusto impegnare il Consiglio regionale in una risoluzione: io posso dire fin d’ora di conoscere il problema e di condividere una strategia comune con le altre regioni, coinvolgendo il ministero dell’Economia. Le regioni, e di contro i tanti cittadini che vantano giusti diritti, hanno subito il torto ma anche la beffa di vedersi trasferite le competenze in materia ma senza i necessari sostegni economici. Comunque voglio rassicurare i cittadini abruzzesi che tuteleremo i loro diritti".