Tercas, i sindacati aprono la vertenza con l'istituto

TERAMO – Tutto tace alla Bancatercas. E i sindacati, dopo l’incontro di ieri al Parco della Scienza dove erano tanti i dipendenti presenti, firmano un documento unitario in cui annunciano il ricorso ad «ogni opportuno strumento nell’ambito di questa vertenza» e la valutazione della possibilità «di esperire in sede giurisdizionale qualunque azione opportuna a tutela dei diritti e degli interessi dei dipendenti». Il personale dell’Istituto di credito teramano commissariato da oltre un anno e alle prese con uno storico momento difficile, si è ritrovato in assemblea per valutare, alla luce dei pochi elementi che trapelano dalla direzione e dal vertice della banca, rappresentato da commissario di Bankitalia, Riccardo Sora, il futuro sul piano dell’occupazione. Le voci di corridoio parlano di concorrenti all’acquisizione del pacchetto di maggioranza – da Banca popolare di Vicenza a Credito Valtellinese – e di un’assemblea per la ricapitalizzazione che non ancora convocata: su questi aspetti e quasi al termine del piano di riorganizzazione degli organici (a fine luglio si compirà l’esodo i’uscita, tra concordato e ‘naturale’, di 98 dipendenti sugli 80 chiesti dalla banca), i sindacati (Dircredito, Fabi, Cisl-Fiba, Cgil-Fisac, Ugl Credito e Uilca)
hanno tentato di fare il punto della situazione con i dipendenti non senza poche difficoltà. All’esito della riunione, una nota ferma, unitaria, con la espressa volontà di «mantenere una grande realtà bancaria autonoma nel tessuto regionale abruzzese, attivare confronti a livello aziendale, comunale, provinciale e regionale per addivenire a una soluzione condivisa che consenta l’uscita dalla fase straordinaria rappresentata dal commissariamento di Banca Tercas». Ma soprattutto, l’intenzione di tutelarsi di fronte alle responsabilità e agli eventuali danni alla Banca in conseguenza di azioni e «responsabilità specifiche del management».