Zooprofilattico, bilancio di 50 milioni in attesa del laboratorio da 25mila tamponi

I progetti vinti ‘coprono’ il 47%. Il direttore generale Nicola D’Alterio e quello amministrativo Lucio Ambrosj delineano le linee del futuro dell’Istituto con la nuova sede

TERAMO – “Noi vinciamo dove non vincono i raccomandati“. E’ racchiusa in questo concetto del direttore generale Nicola D’Alterio, la forza dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise ‘G. Caporale’, che festeggia un bilancio di 50,5 milioni di euro, 10 sopra quello dello scorso anno (+24%) e quasi il doppio di tre anni fa, quando ne erano 28. L’avanzo che ne risulta ammonta a 2,8 milioni di euro.

Quel ‘vincere’ è riferito all’autonomia finanziaria che deriva dall’aggiudicarsi progetti internazionali grazie alla competenza dei propri ricercatori, che si traduce in un 47% dei finanziamento dell’Ente, che dal Sistema sanitario nazionale riceve storicamente sempre 21 milioni all’anno.

E’ il futuro non può che essere roseo. Come ha sottolineato il direttore amministrativo Lucio Ambrosj, l’avvio delle attività nel laboratorio di massima sicurezza di livello 3, che sarà costruito tra pochi mesi a Colleatterrato Alto, permetterà all’Izs di far fronte a qualcosa come 25mila tamponi giornalieri, ponendo la struttura all’avanguardia internazionale.

I tamponi, appunto. Nell’emergenza Covid l’Izs ha assunto un ruolo preminente nel fornire tempestivamente i responsi sui positivi attraverso l’analisi dei tamponi. Fino ad oggi ne ha eseguito oltre 60mila per le Asl della Regione Abruzzo, ma anche per conto dell’Emilia Romagna degli ospedali bergamaschi e per molte aziende private del cratere locale, con un ritmo anche di massimo 2.000 al giorno.

Il futuro passa attraverso la nuova sede: “Qui a fianco al Cifiv – ha detto D’Alterio – trasferiremo tutto il polo tecnico: speriamo di poter porre la prima pietra al massimo entro due o tre mesi. A Campo Boario lasceremo invece tutto il settore amministrativo e il call center“.

Dei 17 milioni di euro del costo della nuova sede – ha aggiunto Lucio Ambrosj – 15 sono del Masterplan ma due sono i nostri, perché possiamo contare su nostri fondi per la capacità di attrarre finanziamenti per progetti nazionali e internazionali. Questo significa che possiamo investire su ricercatori locali e permettere ai nostri giovani di trovare un lavoro nella propria terra“.