Uccide il padre con una coltellata alla gola

POPOLI – Uccide il padre con una coltellata alla gola mentre dormiva. E’ accaduto a Popoli (Pescara), dove ieri sera, verso le 22, in una casa popolare della zona peep, Sante Corazzini, 40 anni, ha colpito il padre Angelo (66), dopo l’ennesima violenta lite. E’ stato lo stesso figlio a chiamare i soccorsi. In ospedale, Angelo è stato operato d’urgenza ma il suo cuore ha ceduto. Il figlio è stato sottoposto a fermo dai carabinieri di Popoli. Nei primi anni Novanta Sante Corrazzini era stato condannato per omicidio volontario in primo e secondo grado. La Corte d’Assise d’appello dell’Aquila, nel 1993, ridusse da 10 a 6 anni la pena inflitta nei suoi confronti dal Gip del Tribunale di Pescara, riconoscendolo colpevole di avere picchiato e ucciso nel gennaio 1992 un anziano, Nazareno Frascarella (il cui corpo fu trovato nello spogliatoio del campo sportivo di Popoli) ma concedendogli, al contempo, l’attenuante della provocazione. Corazzini, all’epoca, sostenne infatti di avere picchiato il pensionato per liberarsi delle sue attenzioni a sfondo sessuale. L’uomo era da tempo in cura nel Centro di igiene mentale di Tocco da Casauria, ed era stato affidato proprio ai genitori in quanto ritenuto seminfermo di mente. Sante Corazzini solo con il padre da quando, tre anni fa, la madre morì per infarto. Da quel momento i rapporti tra padre e figlio, senza la figura materna, non sono stati più gli stessi. Continue litigate, secondo quanto affermano i vicini di casa, anche violente tanto che due anni fa, il figlio aveva cercato di colpire il genitore con un coltello. Da quanto si é appreso sembrerebbe che anche ieri sera i due abbiano litigato. Poi il figlio ha aspettato che il padre si mettesse a dormire per raggiungerlo in camera e colpirlo ripetutamente al torace e al collo con un coltello che aveva preso in cucina. Il padre dopo essersi svegliato ha cercato di difendersi dalla furia del figlio, ha provato anche a telefonare alla figlia ma non ce l’ha fatta, stramazzando infine sul pavimento. A quel punto è stato lo stesso figlio a preoccuparsi delle condizioni del genitore: è corso dai vicini e ha chiesto aiuto.