Incentivi ai dirigenti, Fracassa: «Destinateli a un fondo di aiuto alle famiglie»

TERAMO – Nella città che si appresta a vivere il Natale della grande crisi, riesplode la polemica degli incentivi ai dirigenti comunali. Le discussioni sulla riduzione dei costi della politica e, più in generale, degi apparati pubblici, si riacutizza in un periodo davvero difficile per la comunità nel suo complesso. Ed è ovvio che parlare di 490mila euro destinati ai dirigenti comunali quale indennità di risultato, fa saltare sulla sedia. Circa mezzo milione di euro è infatti la somma che l’amministrazione comunale ha accantonato per legge costituendo un fondo che rappresenta il 30 per cento dell’ammontare annnuo: una somma prevista per legge, ma sicuramente in antitesi con i tempi. Secondo quanto previsto dal contratto decentrato, i dirigenti comunali vengono ‘valutati’. in base a un meccanismo su tre livelli: il 40 per cento alla giunta, una parte ai dirigenti stessi che si valutano reciprocamente e in forma anonima, un’altra ancora è affidata a un nucleo di valutazione (che viene remunerato per questa valutazione). Il risultato stabiliirà l’ammontare dell’incentivo, da un minimo a un massimo. Tradotto in cifre, il massimo del punteggio che deriva dalla ‘valutazione’, ammonta a 20mila euro, il minimo a 17mila. C’è in questa situazione, un’altra più particolare: due dirigenti dei sei hanno la responsabilità ‘delegata’ di altri settori che prima erano sotto la responsabilità dei due dirigenti andati in pensione. Ebbene, lo ‘scavalco’ assegna a questi due dirigenti anche l’incentivo per questi due settori in più. La politica è riuscita a ‘trattare’ sulla somma da assegnare in questo caso che, nel ‘massimo’ sarà di 12-14mila euro… Dunque nella peggiore delle ipotesi, due dirigenti riceveranno un regalo di Natale di almeno 29-31mila euro. Su questo aspetto anche in amministrazione comunale c’è battaglia: il consigliere comunale e capogruppo di Futuro In, Franco Fracassa, ricordando che questa somma costituisce il minimo previsto dalla legge, invita il Governo alle riforme, «che potrebbero permettere anche al nostro Comune di intervenire su questi compensi. A Cremoma, nel frattempo, i dirigenti si sono ridotti del 50% questi incentivi. Io faccio una proposta: invitiamo i dirigenti di tutti gli Enti che ricevono questa somma in più rispetto allo stipendio, di costituire un fondo da destinare alle famiglie bisognose che non riescono ad arrivare alla fine del mese». Il sindaco Maurizio Brucchi, sull’argomento ha tenuto a precisare che l’amministrazione che lui dirige «nel corso del quinquennio ha risparmiato 2 milioni di euro sui costi del personale e 500mila euro proprio per i dirigenti, non bandendo il concorso per la sostituzione di due dirigenti che sono andati in pensione». Sull’indennità di risultato, la cui procedura di erogazione e valutazione è stabilita da un regolamento comunale del 2004, il sindaco garantisce «che sarà minima» e non corrisponderà ai circa 185mila euro previsti. Sulla proposta del capogruppo Fracassa, il sindaco si dice d’accordo ma aggiunge «che si tratta di decisione che devono assumere i dirigenti».