L'Arma si stringe al suo appuntato

TERAMO – Commozione nella commozione. Un addio e un arrivederci, per un carabiniere che viene a mancare nel fiore degli anni, stroncato dalla malattia, e per un altro che ha tirato fuori i denti e il fisico per vincere la sua battaglia per la vita. C’era tutto lo stato maggiore del comando regionale e provinciale alla chiesa del Cuore Immacolato per salutare l’appuntato scelto Giuseppe Di Gennaro, il carabiniere teramano stroncato da una rapida e inesorabile malattia che lo ha strappato alla sua famiglia ad appena 50 anni. Alla messa officiata da don Giacomo, il cappellano militare del comando legione di Chieti, ha partecipato anche il comandante della Legione Abruzzo, il generale di brigata Claudio Quarta, il colonnello Giovani Tosti, comandante provinciale, quello della compagnia di Teramo, maggiore Americo Di Pirro e quello del reparto operativo, il capitano Nazario Giuliani. Una folla di carabinieri, ma anche tanti amici e conoscenti della numerosa e stimata famiglia dell’appuntato ha gremito la chiesa di piazza Garibaldi, accompagnando il fereto fino al cimitero di Cartecchio dove la sala è stata tumulata. Non ha voluto mancare a dare l’ultimo saluto a un caro collega, nonostante il suo difficile stato di salute, il maresciallo Spartaco De Cicco, il militare del reparto operativo di Teramo coinvolto in un drammatico incidente stradale nel sottopasso della Teramo-Mare a Mosciano Sant’Angelo, il 6 giugno scorso. De Cicco, che ha subito una decina di interventi ortopedici ricostruttivi e ne subità altri due a breve, ha ricevutol’abbraccio commosso del generale Quarta, con cui ha ricordato i momenti terribili successivi all’incidente (la sua Smart era stata distrutta dal frontale con una Multipla che aveva saltato la corsia, condotta da un giovane ubriaco) e dei suoi giorni vissuti tra la vita e la morte per i gravi traumi riportati.