Sfigurò con l'acido Lucia Annibali, tenta di uccidersi in cella

TERAMO – Ha tentato il suicidio in cella, nel carcere di Castrogno, Luca Varani, l’avvocato pesarese di 36 anni che lo scorso 29 marzo è stato condannato a 20 anni di reclusione per aver assoldato due uomini per sfregiare la sua ex, Lucia Annibali. E’ stato salvato in extremis, quando era già in stato di incoscienza: Varani ha legato le lenzuola della sua branda alle inferriate della finestra della cella, nel tentativo di impiccarsi, all’interno della sezione "comuni". L’intervento di un agente di polizia penitenziaria in servizio di controllo ha evitato la tragedia. Erano le 23 di ieri sera: il detenuto adesso è ricoverato nell’infermeria del penitenziario teramano e le sue condizioni sono buone. L’ennesimo tentativo di suicidio a Castrogno ha però sollevato di nuovo le polemiche. Il segretario provinciale del Sappe, Giuseppe Pallini, denuncia che «si continua a voler ignorare che il carcere di Castrogno ospita 370 detenuti su 270 di capienza tollerabile, così come a nulla sono valsi gli appelli, all’Amministrazione penitenziaria regionale e nazionale di non inviare ulteriori detenuti in questo grave momento di sovraffollamento dell’istituto e trasferire quelli con gravi patologie psichiatriche e sanitarie». Il problema del sovrafollamento si ripercuote sul personale, in carenbza di organico di 60 unità: «Gli agenti ad oggi devono ancora fruire di 16.000 giornate di riposi e ferie, non viene pagato loro il lavoro straordinario ma nonostante ciò, con grande sacrificio e alto senso di responsabilità – prosegue Pallini – cercano di salvaguardare l’incolumità dei detenuti assicurando nel contempo l’ordine e la sicurezza interna ed esterna del carcere, espletando anche le traduzioni che ogni giorno assorbe mediamente 30 unità».