Bellante, i cittadini temono lungaggini e vogliono garanzie sull'immediata riapertura del sottopasso

TERAMO – I cittadini di Molino San Nicola temono lungaggini sulla riapertura del passaggio a livello chiuso nella notte tra San Silvestro e Capodanno e colgono la replica del presidente della Provincia (che si è dichiarato sorpreso dell’accaduto) come occasione per criticare la superficialità della classe politica. Per il comitato, al di là delle valutazioni tecniche sul sottovia realizzato anni fa in sostituzione del passaggio a livello e della scarsa fruibilità, chiudere improvvisamente, una strada provinciale, senza portare il fatto a conoscenza della cittadinanza è “un fatto gravissimo che denota assoluta mancanza di democrazia”. «L’asserzione da parte del presidente Renzo Di Sabatino di non essere informato del fatto – si legge nella nota del comitato – è ancora più grave: dimostra che le strutture amministrative (che non sono rappresentate solamente dal presidente e dal dirigente del settore) sono “in tutt’altre faccende affaccendate” e non certamente nelle attività che interessano i cittadini amministrati”.  Il comitato evidenzia che la modalità con le quali si è provveduto alla fulminea chiusura del corridoio si è  dimostrata sprezzante delle necessità e i bisogni degli abitanti e delle attività del quartiere. “La sua particolare conformazione – si legge ancora nella nota – lo ha reso già un agglomerato isolato dal contesto civico di Bellante a causa della viabilità, resa sempre più precaria dalle ricorrenti esondazioni dell’adiacente Tordino, con un unico collegamento per le vie di fuga attraverso un ponte verso il comune di Castellalto e un sottopassaggio verso la statale 80 tortuoso e spesso soggetto ad allagamenti o a chiusure al traffico per altri motivi tecnici. Il disagio è accentuato ancor più dal fatto che il quartiere ha carattere residenziale, con assoluta assenza di esercizi commerciali o di altra natura. Questo costringe i cittadini, dopo la chiusura del passaggio a livello, a raggiungere i servizi e i centri commerciali della zona per tutti gli approvvigionamenti, attraverso il sottopasso, cosa molto difficoltosa per i disabili, le persone anziane, le mamme con carrozzine e per tutti coloro  che debbono usufruire del servizio autobus e delle ferrovia. Ad aggravare la situazione va sottolineato che il sottopasso, costruito in sostituzione al passaggio a livello, non presenta alcuna misura di sicurezza (mancano i marciapiedi), nessuna illuminazione e nessuna altra salvaguardia della incolumità degli utenti costretti a transitarvi”. I cittadini, nonostante la promessa di revoca dell’ordinanza da parte di Di Sabatino, chiedono l’immediata riapertura del passaggio a livello, timorosi che le loro richieste, tra riunioni al vertice, tavoli di lavoro, e discussioni nei tavoli politici deliberanti siano rimandate alle calende greche e, quindi, disattese. Il comitato a questo proposito si dichiara pronto a intraprendere con ogni mezzo a disposizione le proteste previste dall’ordinamento per salvaguardare gli interessi e l’incolumità degli abitanti del quartiere.
Il Comune sostiene la protesta e chiede la riapertura. Anche il Comune di Bellante si schiera con la protesta contro la chiusura del passaggio a livello, esprimendo «sconcerto e forte disappunto. Lo sconcerto deriva dal fatto che tale chiusura è stata messa in atto da RFI proprio mentre – scrive il sindaco Di Pietro -, grazie all’impegno fattivo dell’amministrazione comunale di Bellante, della provincia di Teramo e della Regione, si sono create concretamente le condizioni per la risoluzione del problema, attraverso la realizzazione di un nuovo sottopasso ciclo pedonale, finanziato dalla Regione Abruzzo con 300mila euro e la sistemazione del sottopasso carrabile esistente da parte dell’Amministrazione provinciale, che ha già stanziato il relativo finanziamento». Tali lavori, già progettati e finanziati, potranno essere realizzati nel giro di pochi mesi, sostiene l’amministrazione comunale, evitando così l’isolamento del popoloso quartiere di Molino San Nicola, con i conseguenti, gravi disagi arrecati ai quasi 1.000 cittadini che vi abitano, molti dei quali (ragazzi, anziani, mamme con bambini piccoli) non hanno la possibilità di spostarsi con l’auto. Il sindaco non usa mezzi termini e chiede «l’immediata riapertura del passaggio a livello, che dovrà rimanere aperto fino a che non saranno ultimati i lavori per la realizzazione della nuova opera e per la sistemazione del sottopasso carrabile esistente, che attualmente presenta forti criticità in relazione alla sicurezza». Questa richiesta sarà riproposta con forza nelle riunione in programma lunedì alle 10 a Pescara, alla quale parteciperà anche il Governatore D’Alfonso. «L’obiettivo – conclude la nota – è di far recedere RFI dal portare avanti un’azione che appare tanto ingiusta quanto, allo stato delle cose, del tutto immotivata, anche alla luce dell’ordinanza emessa dalla Provincia di Teramo ieri».