Società 'sfrattate', proposta di pagare a metà le strutture del gestore privato

TERAMO – Potrebbe esserci una soluzione, anzi forse più di una, allo ‘sfratto’ delle 14 società sportive cittadine dalla Casa dello Sport e dalla palestra Mazzini. Uno ‘sconto’ del 50% sulle tariffe delle strutture gestite da Linea Informatica, concordato questa mattina nel corso dell’incontro tra l’assessore allo sport Francesca Lucantoni e i rappresentanti delle associazioni in difficoltà per la mancanza di luoghi dove allenarsi. Una proposta che però deve ottenere il benestare del ‘monopolista’ degli impianti: il calendario stilato in accordo tra comune e società prevede il riempimento degli spazi vuoti nelle suddette palestre, che ha trovato disponibile il gestore che però non rende utilizzabili, alla metà del costo di ‘listino’, gli spogliatoi e le docce per gli atleti. La risposta arriverà nei prossimi giorni, intanto le attività sportive protranno riprendere anche se con qualche mugugno da parte delle società: ritengono infatti che il gestore privato non dovrebbe lucrare su questa situazione di difficoltà dal momento che non paga le utenze degli impianti comunali e dal momento che le ore messe a disposizione erano comunque vacanti. Un’altra soluzione arriva dall’ex assessore Guido Campana consigliere comunale della lista "Al Centro per Teramo": «Nel bando il Comune dispone di 15 giorni svincolati dal privato e a sua completa disposizione. Perché non ripartire questi in ore gratuite a disposizione delle società?». Sull’argomento è invece molto adirato il consigliere comunale di "Futuro In", Franco Fracassa, in relazione allo sfratto dettato dalla mancanza di requisiti delle strutture rispetto alla normativa antisismica e antincendio: «Perché penalizzare i ragazzi, che però vanno a scuola negli stessi plessi obsoleti e soggetti alle stesse infrazioni? Così dovremmo chiudere anche il tribunale, l’ospedale e il palazzo della Provincia che si trovano nelle identiche situazioni di irregolarità».