Ragazzino si punge in spiaggia con una siringa sporca di sangue

ROSETO – Ragazzino di 8 anni mentre gioca a pallone sulla spiaggia di Cologna, si punge al piede con un ago di una siringa sporca di sangue, usata verosimilmente da un tossicodipendente. E’ successo oggi nel tratto di arenile libero vicino a quello dello chalet Lo Squalo e l’episodio ha destato tantissima apprensione nei genitori, alti dirigenti del penitenziario di Castrogno, ma anche scatenato forti polemiche sulle modalità di conferimento e smaltimento dei rifiuti di questo tipo, il cosiddetto ‘spiaggiato’ in una zona che, dicono dalle parti di Cologna, è dimenticata dall’amministrazione comunale. Il ragazzino è stato soccorso dal personale del 118 e trasferito all’ospedale di Giulianova per la profilassi del caso, sperando che dal contatto con la siringa non derivino infezioni. Il padre ha riferito ai carabinieri, giunti sul posto assieme ai vigili urbani, che suo figlio ha calpestato la siringa tra un mucchio di immondizia che è lì da tempo, stoccati in maniera poco coscienziosa e sicuramente non consona rispetto al rischio, come è successo, di rifiuti speciali o, peggio, tossici. La proprietà dello chalet sostiene che il conferimento dei rifiuti derivanti dalla pulizia della spiaggia siano conferiti in prossimità del marciapiedi su indicazione dello stesso Comune di Roseto che però non ha fornito la zona di un raccoglitore, speciale o meno, per evitare che gli stessi siano lì a cielo aperto e costituiscano rischio anche per i bagnanti che si recano in spiaggia. La vicenda, drammatica, odierna è destinata ad avere un seguito perchè i genitori del ragazzino hanno presentato una querela sulla vicenda. Il padre accusa: «Quei rifiuti sono gettati in maniera irresponsabile in un tratto dove passano ogni giorno decine e decine di bagnanti. E’ indegno che non ci sia un contenitore che metta al riparo dai rischi di qualsiasi tipo – ha concluso -».