Manca il pm, Di Giuseppe non parla a Catanzaro INTERVISTA

TERAMO – Si è avvalso della facoltà di non rispondere il direttore sportivo del Teramo calcio, Marcello Di Giuseppe, nell’audizione di oggi dinanzi agli uomini della polizia giudiziaria della polizia di Catanzaro, con il pubblico ministero titolare dell’inchiesta assente per altri impegni giudiziari. Assistito dal suo legale, l’avvocato Libera D’Amelio, il dirigente biancorosso ha fatto intendere di essere intenzionato a fare dichiarazioni spontanee appena sarà possibile dinanzi al magistrato. Secondo quanto si appreso, l’indagine sulla presunta combine per aggiustare il risultato di Savona-Teramo di Lega Pro, giocata lo scorso 2 maggio e in cui il Teramo ha ottenuto la matematica promozione in Serie B, si fonda su alcune intercettazioni sull’utenza telefonica di Ercole Di Nicola, ex responsabile dell’area tecnica dell’Aquila, al centro dell’inchiesta-madre "Dirty Soccer".  Lo stesso avvocato della difesa ha anticipato la richiesta nelle prossime ore di copie delle fonti di prova su cui viene mossa l’accusa a Di Giuseppe, in modo da decidere quali ulteriori passi fare, anticipando anche il deposito di una memoria difensiva. Venerdì, sempre a Catanzaro, sarà la volta dell’audizione del presidente del Teramo, Luciano Campitelli.